A cura di: Redazione
Fonte: Il Mattino
Ospina resta in Colombia. Il Napoli lo ha autorizzato a non rientrare neppure questa settimana e quindi non sarà tra i disponibilità di Ancelotti neppure con l'Inter, domenica sera. Resta al capezzale del papà, in Colombia, che sta attraversando dei brutti momenti. Ha chiesto il permesso al club azzurro e nessuno se l'è sentita di dirgli di no. D'altronde, la stagione è finita, non ci sono obiettivi da raggiungere ed è per questo che la società non si è opposta. Che difficilmente sarebbe rientrato per la fine del campionato lo si era intuito anche al momento dei saluti, quando ha confidato ai compagni delle gravi condizioni del genitore.
Dopo il valzer dell'estate passata, Ancelotti ha spiegato che in porta si sente tranquillo. «Restano tutti e tre», ha ammesso qualche settimana fa. Un caso limite, quello azzurro, con tre portieri-titolari costretti ad alternarsi in porta. Il Napoli ha preso Ospina dopo l'infortunio di Meret, preoccupato per i tempi di recupero del portiere friuliano. Non se ne è mai pentito, tant'è che è stato protagonista nelle notti di Champions. È stato ingaggiato con la formula del prestito oneroso (500 mila euro) e riscatto obbligatorio allo scattare delle 25 presenze (3,5 milioni). Ecco, Ospina si è fermato a 23 ma questo non vuol dire che il Napoli non lo terrà: ma significa che il ds Giuntoli è intenzionato a trattare sulla cifra per la permanenza. L'Arsenal non ha intenzione di tenere Ospina, quindi apre alla cessione definitiva: va definito il punto di intesa, probabilmente attorno ai 2 milioni secondo l'idea del Napoli. Ma l'incontro non è ancora fissato per definire i contorni dell'operazione. Ancelotti vuole continuare ad affiancare Ospina a Meret mentre considera intoccabile Karnezis che il giovane predestinato friulano considera una specie di secondo padre, un maestro fin dai tempi dell'Udinese.
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