TORNA IN HOMESOCIETA'SQUADRASTAGIONECalciomercatoSTATISTICHECONTATTI



LUNEDÌ 4 DICEMBRE 2017 - TIFOSI

NAPOLI, MILLE ULTRÀ A ROTTERDAM: CONTROLLI CON ELICOTTERI E CAVALLI


La polizia olandese si prepara ad ogni possibile scenario


 
     
0


A cura di: Myriam Novità
Fonte: Ilmattino.it

Agenti a cavallo ed elicotteri con sensori per vedere l'obiettivo anche di notte e centinaia di poliziotti che setacceranno ogni quartiere. La vigilia della partita Feyenoord-Napoli è vissuta in un clima di grossa preoccupazione. Non proprio allarme rosso ma a Rotterdam sono pronti a tutto. Il sindaco laburista e musulmano Aboutaleb invita alla calma e a una serata di solo calcio.

Da Napoli annunciano poco più mille tifosi, al massimo 1.200, che partiranno nelle prossime ore in direzione dell'Olanda. Chiaro, il clima non è sereno: la polizia olandese si prepara a ogni tipo di scenario per evitare contatti tra le fazioni violente degli ultrà del Feyenoord e di quelli del Napoli «Reagiremo con la massima fermezza se ci saranno disordini o se verranno commessi crimini», dicono i suoi alti ufficiali, e sottolineano: «Già stiamo lavorando insieme ai colleghi napoletani». Non solo: alle autorità saranno concessi poteri eccezionali, fino all'espulsione immediata dalla metropoli del superporto, polmone dell'export europeo, e dell'architettura postmoderna, al minimo incidente.

Che arrivino in treno dal mega-aeroporto Schiphol Amsterdam, o al piccolo scalo di Rotterdam-L'Aja, o altrimenti, i tifosi italiani saranno trasportati allo stadio sotto scorta, o radunati in una speciale fan zone nell'Old Harbor di Rotterdam. Si tratta un ambiente sicuro e curato con all'interno bar e ristoranti. «Si consiglia ai sostenitori azzurri di trascorrere in questo ambiente accogliente il pre partita, piuttosto che restare nei bar nel centro di Rotterdam frequentato da tifosi olandesi», dicono le autorità olandesi. C'è senza dubbio grossa preoccupazione. Motivo per cui al San Paolo, a settembre, venne vietata la trasferta ai tifosi del Feyenoord. Anche perché il Viminale ricordava la devastazione del centro di Roma nel marzo del 2015.