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LUNEDÌ 12 MARZO 2018 - STAMPA

NAPOLI, È IL SECONDO STOP DI FILA: È PIÙ DURA MA NON È ANCORA FINITA


La rimonta è ancora possibile


 
     
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A cura di: Myriam Novità
Fonte: ilMattino.it

Stavolta il sorpasso non è durato lo spazio di poche ore. La Juve è prima, il Napoli ha perso il comando della classifica perché è stato bloccato dall'Inter al Meazza. E il distacco di una lunghezza rischia di lievitare mercoledì in caso di sconfitta dell'Atalanta nel recupero a Torino. In una partita complicata, contro i nerazzurri che hanno riproposto il catenaccio della partita al San Paolo chiudendo tutti gli spazi o quasi, il Napoli non ha trovato l'ispirazione e il gol. Ha attaccato ma non ha punto il magico tridente: velleitarie le conclusioni di Insigne (incomprensibile quel cucchiaio a metà ripresa) e di Mertens; inefficace Callejon nell'uno contro uno.

Nel primo tempo gli uomini di Sarri hanno prodotto un solo tiro in porta, sono cresciuti nella ripresa quando l'Inter è calata fisicamente e le maglie nerazzurre si sono allargate, ma non fino a tal punto da consentire alla squadra di conquistare una vittoria preziosa, necessaria per il controsorpasso sulla Juve. Errori nei passaggi, poca precisione nelle conclusioni, qualche uomo - Allan, fresco di rinnovo - eccessivamente opaco. Se Spalletti voleva neutralizzare l'avversario, vi è riuscito: 0-0 come a Fuorigrotta. E, in fondo, la palla più velenosa è stata quella di Skriniar, che a inizio ripresa ha colpito di testa il palo. L'unica concessione di una difesa attenta e stretta, al contrario di quanto era accaduto contro la Roma al San Paolo, in quella partita che rischia di essere il passo falso più pesante da assorbire nella volata scudetto perché coincisa con il successo della Juve negli ultimi secondi di recupero all'Olimpico. Dieci turni di campionato (la metà fino allo scontro diretto del 22 aprile a Torino) sono un periodo in cui si può impostare una rimonta, a patto che la nuova capolista perda qualche battuta. Il Napoli non smarrisca, proprio ora in cui tutto diventa complicato, le convinzioni nei propri mezzi. Le ultime due prove vanno riscattate con prestazioni vigorose e, se c'è qualche calciatore stanco, Sarri adoperi alcune delle sue (poche) risorse. Lo Juventus Stadium, adesso Allianz Arena, è il campo dove ha sempre perso ma le statistiche sono fatte per essere ribaltate, soprattutto da una squadra di valore, che sta dando il 101 per cento come dice il suo allenatore e continuerà a darlo fino al 20 maggio, avendo al suo fianco la città e nuovamente il suo presidente De Laurentiis, assente a Milano.