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SABATO 6 FEBBRAIO 2016 - RUBRICHE

LUIGI POGLIANA, IL "PUNITORE" DELLE BIG


Storia del terzino dal gol facile contro le big


 
     
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A cura di: Raffaele Vatiero
Fonte: Napolicalcionews.it

Il calcio, si sa, non è fatto solo di bomber da 30 gol, portieri imbattibili o calciatori in cerca di denaro e sponsor, ma anche dai cosiddetti “uomini-ombra”, quelli che restano nelle retrovie e si mettono in mostra anche senza comparire sulle prime pagine dei quotidiani calcistici. Uno dei maggiori esempi di questo tipo di calciatore è Luigi Pogliana, terzino fluidificante che ha segnato la storia azzurra per 10 anni, dal 1967 al '77.
Inizia la sua carriera calcistica a Legnano, squadra della città in cui nacque nel 1945, per poi passare al Novara in Serie B, in cui fece capire agli addetti ai lavori di essere pronto per una big del calcio. L'appello fu ascoltato dal Napoli, che lo acquistò proprio dai lombardi e lo portò alla corte del mister Bruno Pesaola.
Da qui cominciò la sua storia che lo portò ad essere, prima con Nardin, poi con Bruscolotti una delle migliori coppie di terzini della storia azzurra.
Dotato di grande tecnica, velocità, ottima capacità di inserimento in fase offensiva, può essere considerato un erede di Vinyei (di cui abbiamo parlato qui).
Il suo debutto avvenne contro l'Atalanta ed in quella stagione, fu titolare in 28 delle 30 gare. Fu una stagione memorabile, coronata dal piazzamento finale al secondo posto.
Il meglio di sé arriva a 26 anni, nella stagione 1970/71, quando gli azzurri chiusero il campionato al terzo posto grazie ad una difesa imbattibile, che all'ultima giornata aveva incassato, in totale, solo 19 reti (record ancora imbattuto) e merito di questo successo, fu proprio del terzino, che in quella stagione mise a segno anche due reti importanti, rispettivamente contro la Juventus e l'Inter, entrambe in casa.
Da perfetto uomo spogliatoio, lasciò pian piano spazio ai giovani, primo fra tutti il suo erede Antonio La Palma.
Fino al suo ritiro avvenuto nel 1977 riuscì a mettere a segno altre due reti, di nuovo contro Inter e Juventus, e, poco dopo aver annunciato il suo ritiro dal calcio giocato, salutò i tifosi con la vittoria della Coppa Italia nel 1976 ottenuta sconfiggendo il Verona.
In azzurro ha collezionato 196 presenze e 6 reti.
Il suo amore per Napoli non è mai morto, infatti ha deciso di sposarsi a Gaeta, e spesso ritorna nel Golfo per ritrovare le emozioni di un tempo.