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GIOVEDÌ 2 MARZO 2017 - EDITORIALE

LO STADIO DEI 20.000 "PLAUDITORES"


Le dichiarazioni rilasciate prima e dopo la partita di Madrid continuano a dividere la tifoseria


 
     
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A cura di: Domenico Fontanella
Fonte: Napolicalcionews.it

Al di là dei torti arbitrali di Torino, sembra che il Napoli, da quella maledettissima serata di Madrid, sia mentalmente bloccato e non riesca più ad essere lucido e concentrato soprattutto in fase difensiva. Viene spontaneo chiedersi se le prestazioni poco convincenti contro Atalanta e Juve siano figlie delle parole proferite dal Presidente De Laurentis nel dopopartita di Madrid. Anche se così non fosse, certamente quelle dichiarazioni, date in pasto ai giornalisti senza alcun motivo, non hanno fatto altro che creare malumori negli ambienti della tifoseria napoletana, già mortificata dal pensiero espresso dallo stesso Presidente, il giorno prima, riguardo allo stadio da 20.000 posti. Approfittando del contatto con alcuni tifosi presenti sul suo stesso aereo, in quell'occasione, ADL aveva avuto modo di esibirsi in un autentico show, dall'epilogo scontato: quasi tutti i viaggiatori, infatti, come si vede dalle immagini registrate e successivamente pubblicate da uno di essi, manifestavano apprezzamento per le idee presidenziali. Da buon romano, il Presidente sembrava, in quel frangente, voler goffamente emulare il suo illustre ed antico concittadino Nerone, anch'egli ricordato per i suoi tentativi di sbarcare il lunario napoletano. L'imperatore Nerone, oltre ad assurgere alle cronache del tempo per  la sua spietatezza (uccise, addirittura, la propria madre e le sue prime due mogli, oltre a costringere Seneca, suo più fidato consigliere, al suicidio), si distingueva per la smodata passione per il teatro, la musica, la poesia e la cultura greca. Per collaudare le sue personali virtù melodrammatiche scelse proprio Napoli, la più greca delle colonie romane. Poco incline alla critica, egli ricorreva durante i suoi spettacoli alla tecnica dei "plauditores" (secondo alcuni, la moderna claque sarebbe nata addirittura con lui), pagava cioè delle persone per applaudire le sue esibizioni, le quali, inevitabilmente, si traducevano in un artificioso successo. Tuttavia, nonostante la sua spietatezza,  riuscì ad ottenere comunque il favore del popolo nei confronti del quale si dimostrò assai generoso. Lo stesso, purtroppo, non si può dire dell'aspirante Neroncino napoletano.