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DOMENICA 11 FEBBRAIO 2018 - PARTITA

LE PAGELLE DEL "MATTINO": ​HYSAJ E RUI DECOLLANO NELLA RIPRESA


Tutti i giudizi di Napoli-Lazio


 
     
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A cura di: Redazione
Fonte: Il Mattino

5,5 REINA
Vero che Hysaj e Tonelli vedono De Vrij saltare praticamente in libertà, ma è pur vero che Reina sul traversone di Immobile appare subito troppo piantato sulla linea. E la spinta sulle gambe non è brillante. Certo, c'è il tocco con la punta del piede del difensore che fa sembrare la rete uno svarione clamoroso, ma non ha poi tempo per poter riscattarsi. Perché il Napoli poi dilaga.

8 HYSAJ
Travolgente all'inizio della ripresa, ha una rapidità di idee impressionante. Lo stesso Milikonvic-Savic che per tutto il primo tempo l'ha portato a spasso per il campo e l'ha superato quasi sempre, non ci capisce più nulla. Sembrava davvero un duello abnorme sotto il profilo del fisico e invece l'albanese sembra scosso dal fuoco di Sant'Antonio e fa quello che gli pare. Sublime.

6,5 TONELLI 
Mancava da quasi 13 mesi da un campo di calcio e all'inizio ricorda Paperino per la generosità delle sue intenzioni e per i pasticci nel tentativo di tenere bene la linea a 4. Il bersaglio preferito delle urla di Sarri, finché resta in campo. In qualcosa è abile, in altre sbaglia. Poi nella ripresa in cui c'è un squadra solo al comando, lui non sbaglia più nulla. Non era semplice tornare a giocare 90 minuti.    

6,5 KOULIBALY
Se anche lui si mette a far pasticci, non c'è speranza per la difesa. La circolazione e il possesso degli ospiti nel primo tempo, spinge spesso i difensori azzurri ad andare fuori posizione. Lui lotta, ma vede troppo spesso la schiena di Luis Alberto. Poi, nel secondo tempo, è come il vecchio contadino che conosce tutto della terra e delle stagioni e raccoglie i frutti dell' esperienza. Non sbaglia una chiusura.

7 MARIO RUI 
I due volti del Napoli sono i due volti dei suoi esterni. L'ex Roma sembra terrorizzato dalla paura di sbagliare all'inizio. E infatti nei primi 45 minuti ha sbagliato tanto. I cinque difensori della Lazio non lasciano spazi e così con la palla tra i piedi non sa mai cosa fare una volta che supera la propria metà campo. Poi sono gli altri che cominciano a danzargli attorno. Trova anche il suo primo gol in azzurro. 

6,5 ALLAN 
Grande dinamismo, grande lotta con Lulic che è più forte di lui sul piano fisico. Come al solito si sa proporre molto bene: è il più intraprendente in avvio, quando la Lazio grazie alla fisicità e il possesso del centrocampo, sembra avere il pallino in mano. Ma lui si esalta nelle difficoltà e così diventa anche nella ripresa il perno della giostra, nonostante le disattenzioni.    

7 JORGINHO 
Il corridoio che vede solo lui tra migliaia di occhi presenti al San Paolo e che libera Callejon è il riassunto di tutta la sua classe. Padrone assoluto nella ripresa centrocampo, rimpicciolisce chiunque provi a rispecchiarsi in lui. Il gol del pari nasce da un suo arcobaleno. Il resto è una lezione di ordine e palleggio, impartita ai mediani laziali. Rallenta il palleggio e accelera quando la Lazio abbassa il ritmo.

5,5 HAMSIK 
Viene spesso tagliato a fette dalle incursioni di avversari ben più rapidi: soprattutto Parolo lo lascia spesso sul posto. Come sempre generoso, perché un problema alla schiena avrebbe consigliato di starsene a riposo. Ma non era la serata per togliersi dalla mischia. Il primo tempo non è il suo ideale di match, tutto giocato con la clava e con le pietre, in una specie di battaglia medioevale.

7 CALLEJON 
Il primo taglio, tra Lulic e Radu, è quello che porta al gol del pareggio: il controllo è più prezioso del tiro stesso, d'altronde anche il grande Altafini spiegava che lo stop vale la metà del gol. Largo a sinistra per dettare o infilarsi in area a concludere. Serata atipica: più risolutore che assistente. Nella ripresa sembra coltello bollente nella difesa della Lazio trasformatasi improvvisamente da ferro a burro.

6,5 MERTENS 
I gol sono la sua arte e la sua condanna. Non è vero che gli spetti l'insufficienza di diritto se non la butta dentro. Nel primo tempo manca anche un minimo sindacale di movimento e di sforzo per mettersi nelle condizioni di essere servito. Non era semplice, perché si è ritrovato di faccia tre mastini che non gli davano scampo. Non si è mai innervosito. E nella ripresa ha decollato e segnato il gol numero 14.

7,5 INSIGNE 
Inventa, corre, conclude. E lo fa nel momento chiave, quando il Napoli sembrava messo alle corde e quando la Lazio sembrava padrona del campo. E invece i suoi tiri, la sua serie infinita di fughe sulla sinistra, ai danni di un mastino come Lulic hanno ato la sferzata ai compagni. Classe da vendere, talento offensivo, personalità, idee in velocità. Peccato per i tanti gol solo sfiorati.

8 ZIELINSKI
Prende il posto di Hamsik e si diverte a giocare in quello che ritiene il suo posto ideale. Ed è lì infatti che crea, combatte, fa assist e si trova anche sulla traiettoria giusta sulla conclusione di Rui. Ma colpisce la personalità con cui ha affrontato la ripresa, il delizioso passaggio che beffa De Vrij per Mertens: si sacrifica anche in fase di copertura, in una serata tra le migliori da quando è a Napoli. 

sv ROG 
Timbra come sempre il cartellino nel finale. Contro il Lipsia, giovedì in Europa League, avrà tutto il tempo per dimostrare fino a che punto è la sua crescita. Entra in campo quando la gara oramai è persino meno combattuta di una amichevole di agosto, quando è ormai chiaro che la Lazio non ha più alcuna voglia ed energia per riacciuffare un Napoli dal cuore gigantesco.

sv MAGGIO 
A Callejon concede solo qualche istante per poter tirare il fiato, visto che lo spagnolo non conosce la parola riposa. Il 35enne vicentino non commette una sola sbavatura, dimostra di essere sempre concentrato e sul pezzo, anche se ha solo pochi minuti per poterlo dimostrare. È uno squadra e quindi la sua voce rimbomba anche dalla panchina. Personalità.