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LUNEDÌ 11 DICEMBRE 2017 - REDAZIONALE

LA “CRISI” DEL NAPOLI: PRIMA DI "DARE I NUMERI", DIAMO UN PO' DI NUMERI...


Stampa locale, media nazionali, ambiente e buona parte dei tifosi, sembrano aver perso fiducia nella squadra azzurra


 
     
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A cura di: Valerio Rossano
Fonte: Napolicalcionews.it

Dopo la sconfitta casalinga contro la Juventus, e il pareggio interno contro la Fiorentina, il Napoli (fino a qualche settimana fa osannato da tutti), sembra essere tornato improvvisamente il bersaglio preferito di critici seriali e “polemiconi” da combattimento. Stampa locale, media nazionali, ambiente e buona parte dei tifosi, sembrano aver perso fiducia nella squadra azzurra, incapace di battere una Juve arroccata al San Paolo con un modulo tattico che nemmeno il catenaccio a doppia mandata di Nereo Rocco negli anni '60 e '70, e incapace di battere in casa la Fiorentina per approfittare del pareggio dell'Inter e tornare in testa alla classifica.

Piovono critiche sulla gestione tecnica di Sarri e sui mancati acquisti della società in fase di mercato estivo per rafforzare la squadra azzurra, reduce da un grandissimo finale di campionato nella scorsa stagione. Un finale ripreso subito a Settembre attraverso un cammino che dice: 16 partite, 12 vittorie, 3 pareggi e 1 sconfitta. Un cammino da capolista... Ma in giro si dice che il NAPOLI E’ IN CRISI... E allora forse, prima che la gente inizi davvero a “dare i numeri”, è meglio che proviamo ad analizzarli noi…

Fortunatamente, al di là delle mere opinioni personali, il calcio è fatto anche di dati incontrovertibili e inoppugnabili che sono sotto gli occhi di tutti, a meno che non si soffra di cecità cronica, psicosi disfattista o malafede aprioristica. E allora andiamoli un attimo ad analizzare i numeri di questa “crisi”, al di là del bel gioco dimostrato sul campo, dei record di possesso palla e di tutti i numeri da capogiro decantati in questi mesi da una squadra che ha meravigliato gli addetti ai lavori di tutta Europa.

Il Napoli è secondo in classifica con 1 punto in più della Juventus Campione in carica (nonostante la vittoria dei bianconeri al San Paolo), ad 1 solo punto dall'Inter capolista che, rispetto agli azzurri, non ha disputato il preliminare di Champions e non ha avuto gli impegni infrasettimanali delle coppe europee, impegni che, come è noto, sottraggono alle squadre che vi partecipano tantissime energie fisiche e mentali, costringendole sovente a perdere punti in campionato.

Tuttavia, se consideriamo le ultime 38 partite di campionato disputate nell'anno solare, vale a dire dal 10 dicembre 2016 ad oggi, il Napoli in questo momento sarebbe Campione d'Italia con 94 punti (29 vittorie, 7 pareggi e 2 sconfitte). Seconda di questa speciale classifica, la Juventus con 4 punti in meno degli azzurri. Un dato eccezionale considerato anche il fatto che la Juve ha vinto lo scorso campionato con 91 punti (3 in meno di quelli totalizzati dagli azzurri).

Considerando solo la scorsa stagione, da Dicembre a Maggio, il Napoli è la squadra che ha realizzato più punti di tutti. Per l'esattezza 55. Questo significa che nella seconda parte del campionato, quella azzurra è stata la squadra più forte e continua di tutte. Considerando infatti solo le partite giocate dal 10 dicembre in poi, la classifica finale direbbe Napoli Campione d'Italia con 55 punti; Juventus 52; Roma 52.

Ma senza volere scomodare i dati relativi alla scorsa stagione, in questo Campionato gli azzurri viaggiano ad una media di 2,43 punti a partita, contro i 2,39 della Juve Campione d'Italia dello scorso anno, e i 2,37 della Juve attuale.

Con 12 vittorie, 3 pareggi e 1 sconfitta su 16 partite in questa stagione, gli azzurri hanno concesso ai propri avversari appena 9 punti su 48, vale a dire il 18,7% di tutti i punti disponibili. La Juve Campione nella scorsa stagione ne aveva persi il 20,1%. Dal lato vittorie questo vuol dire anche che il Napoli ha conquistato l'81,3% dei punti totali a disposizione. Tanto per capirci, il Napoli di Maradona Campione d'Italia nel 1989-90, ne conquistò il 75%. Quello del primo Scudetto 1986-87 addirittura il 70%!!!

Un dato più che altro "romantico" quest'ultimo, dal momento che si trattava di un altro calcio, con meno partite e solo 2 punti a disposizione per la vittoria. Ma un dato che assume tutt'altra importanza se confrontato con le prime in classifica dei maggiori campionati europei, dove ad esempio in Bundesliga il Bayern Monaco primo in classifica, ha lasciato per strada 10 punti (2 pareggi e 2 sconfitte con una partita in meno rispetto agli azzurri); il multimilionario PSG ne ha invece lasciati 7 (con 2 pareggi e 1 sconfitta), mentre il super Barcellona di Messi ne ha perduti 6 (con 3 pareggi e due partite in meno rispetto agli azzurri). Solo il Manchester City ha fatto nettamente meglio di tutte le altre, lasciando rosicchiare ai propri avversari appena 2 punti nelle sue prime 16 partite di campionato (1 pareggio e 0 sconfitte).

Altro dato interessante è quello relativo ai gol fatti e subiti dove gli azzurri presentano il secondo miglior attacco (35 reti) dietro la Juventus (41), e la miglior difesa assieme a Inter e Roma (10), con 4 gol in meno rispetto ai bianconeri. Di sicuro un netto miglioramento rispetto alla scorsa stagione dove i partenopei chiusero il campionato con il miglior attacco (94 reti, 17 in più della Juve) ma la terza miglior difesa con 12 gol subiti in più rispetto ai bianconeri.

Numeri ottimi anche se rapportate alle super squadre capoliste in Europa dove il Bayern ha segnato gli stessi gol ma con una partita in meno, subendo però 1 gol in più; il PSG invece pur avendo giocato una partita in più, ha subito 3 reti in più; mentre il fortissimo City di Guardiola ha subito solo 1 gol in più con lo stesso numero di partite giocate.

Insomma, se questo Napoli sta lasciando trasparire un inevitabile e comprensibile calo di forma e brillantezza non lo si più di certo additare ad una presunta crisi, quanto piuttosto alle 24 partite finora disputata in appena 3 mesi e mezzo di campionato. Parlare di crisi in queste circostanze, appare quanto meno un cieco e strumentale insulto a quanto fatto finora dalla squadra di Sarri nell’ultimo anno e mezzo. Un qualcosa che solo l’incompetenza, la scarsa memoria, o la cattiva malafede possono indurre ad ignorare.  

E se 24 partite sembrano poche agli occhi dei critici più ciechi e dei tifosi più severi (tralasciando anche le tre pause per le nazionali in cui sono stati impegnati praticamente quasi tutti i titolari della squadra azzurra), basti pensare che 24 partite rappresentano il 63% delle partite totali disputate in un normale campionato di Serie A.

Un numero di partite che una squadra “normale” e non impegnata nelle coppe europee come ad esempio l'osannata Inter capolista, arriverà a disputare solo a febbraio, e cioè dopo 6 mesi dall'inizio del campionato. E se gli azzurri che le hanno disputate in 3 mesi si trovano ad 1 solo punto dalla prima in classifica, può voler dire solo una cosa: che la crisi ce l'ha solo chi parla di crisi.