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LUNEDÌ 29 MAGGIO 2017 - IL MATTINO

LA PAGELLA DI SAMPDORIA-NAPOLI: HAMSIK GIOCA DA PRINCIPE AZZURRO


A cura del "Mattino"


 
     
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A cura di: Redazione
Fonte: Il Mattino

s.v. REINA
Re e Reina. Leader. Carisma e cazzimma. Spagnolo di Posillipo addiruso. Restano dodici le partite senza prendere gol. Niente da fare sui centri di Quagliarella e Alvarez. Una sola parata, in corner, sul tiro deviato di Praet. Per l’ennesima volta spettatore di un Napoli da applausi. Fischiato a lungo dai tifosi doriani che, alle notizie dei gol della Roma, non si sono risparmiati cori e insulti a Napoli nonostante gli inviti degli altoparlanti.
 
7 HYSAJ
Il piccolo guerriero di Scutari, Albania. Garretti e scherzetti. Lascia a Chiriches la marcatura di Schick e si propone ripetutamente in avanti, una volta giungendo sin nell’area della Samp dove veniva chiuso. Partita gagliarda, grande freschezza atletica e sicurezza negli sganciamenti. Presente nella fase difensiva con un intervento di testa a liberare l’area azzurra (25’) e un salvataggio su Quagliarella (52’).
 
6,5 CHIRICHES
Per l’ottava volta al posto di Albiol. Oye come Vlad. Sicuro ed elegante. In marcatura su Schick, il temuto talento ceko, ne contrasta l’agilità e il fisico alto (1,87) e gli concede nulla. Nel gioco degli scambi degli attaccanti doriani, chiude due volte su Quagliarella. Sorpreso dalla spizzata di Schick sul gol di Quagliarella. Gli passa tra le gambe il pallone del gol di Alvarez (90’), ma ormai il Napoli aveva la testa a Roma.
 
7 KOULIBALY
Black is black cantavano i Los Bravos e Kalidou è molto bravos. Comincia palleggiando pericolosamente a ridosso dell’area di Reina quando, pressato da due doriani, rischia di perdere palla, poi se ne libera. Tiene bene il confronto con Quagliarella con una gran rimonta finale (70’). E’ il difensore che lancia gli attaccanti. Si propone anche nella metà campo della Samp. Ottiene un corner penetrando nell’area doriana.
 
6,5 GHOULAM
Il pendolo di Foucault. Va e viene. Din, don. Non ha un avversario diretto da marcare e si sgancia in continuazione. Qualche recupero sulle rare puntate di Bereszynski quando Insigne resta profondo per il ribaltamento di fronte. Non incisivo sui cross. Più insidioso sulle battute dei calci d’angolo, spesso taglienti a fil di traversa. Attento Puggioni a non farsi beffare. Conclude nella forma splendida delle ultime partite.
 
6,5 ZIELINSKI
Al posto di Allan (indisponibile)  per la nona volta. Può diventare un fuoriclasse, dice Sarri. Lo punterebbero il Real Madrid, il Liverpool e il Bayern. Ma resta blindato. Costringe Linetty a fare la … brillantina a metà campo. Si dirotta su Torreira quando il più arretrato dei centrocampisti della Samp viene avanti. Un gran tiro fuori bersaglio. Lascia il campo al 67’.
 
6,5 JORGINHO
Veleggia a centrocampo: orza, bimbo. Pallino d’oro. Naviga tra Bruno Fernandes e Torrerira. Cura soprattutto la fase difensiva lasciando ad Hamsik la regia. Prevale nei contrasti chiudendo anche Quagliarella sul fallo laterale. All’inizio grande imbucata per Insigne. Ma limita la costruzione del gioco per fare il guardiano del centrocampo. Esce al 71’.
 
8 HAMSIK
Gioca da principe azzurro. Si riscatta da un errore, infilando una giocata dietro l’altra. Il lancio a Insigne per il raddoppio. Un pallonetto da 50 metri che sorvola la traversa, bissando il tentativo di gol dell’anno come contro il Cagliari. Il gol di testa. Un secondo gol gli sfugge (salvataggio di Skriniar sulla linea). Avvia l’azione del quarto gol con una imbucata per Insigne. Esce all’84’.   
 
7 CALLEJON
L’irrinunciabile, l’equilibratore, piedino di fata, la fata azzurrina. E, sul solito traversone di Insigne, la battuta a volo di destro a scuotere la rete per il quarto gol. In precedenza, dalla linea di fondo, l’assist per il gol di Hamsik. Si muove in scioltezza, duettando con le sovrapposizioni di Hysaj. Finisce in bellezza (14 gol) nonostante abbia saltato una sola partita.
 
7 MERTENS
Dopo un mese si è rivelato un centravanti nato, non più “il fenomeno a partita in corso”, non lo avevamo capito subito. Così dice Sarri. Il colibrì azzurro. Va a segno con una botta al volo sulla respinta di Regini. Non trova altre occasioni, qualche volta murato al tiro, e resta un gol dietro a Dzeko (28-29). Ma è stata una stagione strepitosa, protagonista assoluto.
 
7,5 INSIGNE
Scugnizzo. Lorenzo settebellezze (mi manda Zeman). 
Con la convocazione per la nazionale in tasca, gioca una gran partita. Un tiro di poco oltre l’incrocio lontano. Il traversone da cui nasce il gol di Mertens. Il diciottesimo gol da applausi, il giro a segno, e l’assist per il gol di Callejon col solito tracciante telecomandato. Un sobrero su Bereszynski.
 
6 ROG
Sostituisce Zielinski (67’) giocando a destra ed entra in partita con la solita grinta. Perde un solo pallone (a favore di Barreto), poi è una furia nei contrasti (anche contro due avversari). Spezza un contropiede doriano soffiando la palla a Praet. E va al tiro perché gioca molto a ridosso degli attaccanti: il pallone finisce alto. Un ragazzo che chiede strada.
 
6 DIAWARA
Entra al posto di Jorginho (71’) che si è molto speso in fase di contenimento. Palleggia con eleganza, dribbla con sicurezza, blocca un contropiede doriano. Per la zona ampia di campo che copre sembra un gigante. Corsa agile, senso della posizione. Si fa valere anche al limite dell’area azzurra.
 
6 GIACCHERINI
Entra per Hamsik (84’) e smania per mettersi in evidenza. Gioca mezz’ala, proprio nel ruolo di Marek. E, come Hamsik, arretra profondo per prendere palla e portarla avanti. Inserendosi in attacco, porta via l’uomo liberando Insigne. Qualche volta parte felicemente in dribbling. Vorrebbe segnare per lasciare il segno. Resta con un solo gol all’attivo.
 
8 SARRI
Tuta joia, tuta beleza. Ma non è bastato a Marassi per il sorpasso alla Roma. Il Napoli conclude con l’ultima partita spettacolare un campionato di undici record nella storia azzurra giocando un girone di ritorno da scudetto. Partita perfetta che ha annientato il pressing e la resistenza della Samp. Hysaj e Ghoulam si sganciavano lasciando a Chiriches e Koulibaly le marcature su Schick e Quagliarella. Il gioco è stato veloce ed entusiasmante e si è spento solo alla fine sul traguardo del 90’ quando giungeva la notizia della vittoria della Roma. Resta il capolavoro di Sarri al suo secondo anno sulla panchina azzurra. Terzi ma con una squadra di giovani che sono maturati, pronti per un sogno più grande. Chiude con Banti (e lascia stare i santi) che l’ha espulso due volte.