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MARTEDÌ 2 SETTEMBRE 2014 - REDAZIONALE

LA FIDUCIA AI TEMPI DI DE LAURENTIIS: MISTIFICAZIONE DEL VERO E REALTÀ REALE


Caro presidente, il tempo è scaduto, in tutti i sensi...


 
     
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A cura di: Gennaro De Lena
Fonte: Napolicalcionews.it

A leggere le dichiarazioni di oggi del presidente azzurro si resta sospesi tra una sensazione di impotenza, rispetto a tanto vacuo e mistificante argomentare, mista a incredulità per le tesi alle quali realmente il patron azzurro intende che tifoseria e città credano e di conseguenza sostengano.

"Lo scudetto che tutti vogliamo prima o poi arriverà, ma bisogna stare con i piedi per terra e costruire, non bisogna essere umorali. Gli allenatori vengono e vanno, società e tifosi no".

In questo passaggio, quando si fa riferimento alla vittoria del titolo nazionale, sembra quasi si stia parlando di un traguardo mistico, qualcosa che possa arrivare non attraverso la continuità della crescita economica, tecnica e di gestione, ma concentrandosi sulla preghiera o magari confidando in qualche forza soprannaturale nella quale bisogna continuare a credere per raggiungere la tanto agognata meta, un paradiso fatto di gloria e successi. Oltre a questo c’è un messaggio chiaro rivolto al tecnico Benitez che sostanzialmente suona così: “Se le cose non ti stanno bene puoi tranquillamente andare”. Il feeling con la tifoseria e la città è ai minimi storici, anche quello con Benitez non sembra godere di miglior salute, meglio prepararsi all’ennesima rivoluzione, magari già nella prossima stagione con tutto il bagaglio di scuse e giustificazioni che questa comporterà.

"Credo che la rosa sia più forte dello scorso anno ed il mercato è stato condotto dal nostro grande allenatore. Noi dobbiamo vedere partita dopo partita, cercando di vincere, ma non facendo un dramma ogni volta che magari si perde. Noi dobbiamo essere coscienti che siamo una squadra molto forte, piena di professionisti". 

In questo caso il presidentissimo si è superato negando un’evidenza che è sotto gli occhi di tutti, l’indebolimento della rosa dopo le partenze di uomini e calciatori del calibro di Reina, Behrami, Pandev oltre a quelle di Fernandez e Dzemaili, tutti rimpiazzati in maniera più o meno improvvisata con calciatori che rientrano in un range di valore che va dal mediocre al discreto. Avremmo forse preferito il silenzio o quantomeno delle giustificazioni plausibili sulla natura di tale operato, le menzogne ce le saremmo francamente risparmiate volentieri.

"Ciò che è stato costruito, lo abbiamo costruito grazie ai tifosi", dice in conclusione prima di ripetere: "Tifosi fidatevi, fidatevi, fidatevi, perché io mi fido di voi”. 

Ed ecco la chiusura che non poteva mancare, quella patetica/paternalistica/finto altruista con cui ogni manipolatore della realtà che si rispetti conclude ogni suo proclama/appello/dichiarazione. Un appello all'unità della causa, a non distruggere quello che è stato creato, come se i tifosi rappresentassero il pericolo, come se lui amasse qualcosa che strenuamente stia difendendo e tifoseria e città stessero cercando di distruggere. "Il Grande Fratello vi guarda" ricorda continuamente ai sudditi la sua superiorità assoluta salvo poi concedergli le briciole sotto forma di paternale da tre soldi.

Caro presidente non è più tempo di fiducia, quella incondizionata si accorda ai grandi d'animo e agli uomini di passione, a te è stata sempre concessa quella che si riserva agli imprenditori, quella legata agli investimenti, venuti meno i quali non v'è più ragione di accordartene. Il tempo è scaduto, in tutti i sensi.