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LUNEDÌ 30 OTTOBRE 2017 - IL MATTINO

LE PAGELLE – AD ALLAN LA PALMA DEL MIGLIORE IN CAMPO


Il brasiliano il migliore in campo, poi il "solito" Mertens


 
     
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A cura di: Maria Villani
Fonte: Il Mattino

Il  quotidiano partenopeo dà i voti agli azzurri scesi in campo ieri pomeriggio contro il Sassuolo.

6 REINA
Il rinvio che dà vita al gol del pareggio del Sassuolo può essere anche considerato come improvvido, ma dopo c’è tutto il tempo per poter evitare il gol di Falcinelli. Forse piantato sul colpo di testa che porta all’1-1. Coi piedi non ha rivali ed è una sicurezza quando i compagni di reparto vengono presi d’assalto. Non ha rivali neanche quando urla a Pairetto di rivedere il rigore concesso al Var.

6 MAGGIO
Gran duello corsaiolo con Ragusa
, una specie di giostra saracena. Chiude la sua fascia e lascia il compito di arrembare agli altri della catena di destra perché lui non vuole correre rischi. Non va mai in sofferenza anche se per farlo rinuncia un po’ spesso a spingersi avanti. Disimpegna con la sicurezza di chi ne ha viste tante senza mai la tentazione di fare il fenomeno.

6 ALBIOL
Non è la solita direzione dei lavori. Qualche volta là dietro si balla, ma lo spagnolo ha l’anzianità e il fosforo per invitare tutti a tenere la calma. Non è al top e si vede. Esce con qualche esitazione di troppo sullo scatenato Politano, in avvio di partita. Anche sul gol si fa prendere di sasso. Nella fase di impostazione che si fa apprezzare per la sua innata capacità di non rinviare mai frettolosamente.

6 CHIRICHES
Rispetto a Genova parte con una sicurezza da titolare e tempi più esatti. Commette un ingenuo fallo che per fortuna del Napoli il Var sancisce che è fuori area. Qualche pasticcio lo fa, ma riesce nella maggior parte dei casi ad assicurare buona tranquillità sulle incursioni del Sassuolo. Quando sbanda, si vede. Falcinelli lo disturba e ne soffre. Ogni tanto spinge il naso in attacco.

6,5 GHOULAM
Ha ormai impostato il pilota automatico su un rendimento altissimo. Partita solo apparentemente facile, anche perché dalla sua parte Bucchi gli piazza Politano che è una ira di Dio quando prende palla. Tiene la posizione anche quando il suo avversario abbassa un po’ il ritmo dopo una partenza a razzo. Non esagera mai e non si concede nemmeno una sbavatura. Irrinunciabile.

7,5 ALLAN
Presidia totalmente la sua zona e anche quella del vicino. Non è solo un mediano sporco e cattivo, ma è soprattutto una specie di cervellone tattico che sa mantenere l’equilibrio del centrocampo. Approfitta dell’amnesia di Sensi e aggredisce per tutti i 90 minuti la partita con vitalità formidabile. Ovunque e comunque. Rinunciare a lui non sarà mai semplice. E Sarri lo sa.

6,5 JORGINHO
Falcinelli scherma su di lui, pasticcia un po’ con Albiol in occasione del gol del Sassuolo dove probabilmente arriva tardi allo stacco in anticipo. Poche le sbavature, come suo solito, in regia. Poi appena la marcatura diventa un tantinello meno asfissiante, presidia e fa partire la palla e il Napoli prende velocità. Sensi lo insegue spesso a vuoto. Difficile trovare uno con la sua testa.

6,5 HAMSIK
Il passo è brillante, il piede è velluto puro. Consigli non si sa come riesce a negargli per ben due volte due gol che sembravano semplicemente diretti in porta e che avrebbero consentito di raggiungere Maradona. Gioca sempre con la testa altissima e tra le linee è un portento: Bucchi lo fa inseguire spesso anche da due giocatori alla volta ma è inutile. La benzina non gli consente di durare tutto il tempo.

6 CALLEJON
Un gol da raccontare ai nipotini. Alla fine dell’arcobaleno dalla bandierina ha trovato una gioia rara. Interno destro dalla più impossibile delle posizioni, dove ciò che vedi della porta è solo il palo e della partita un mischione pauroso. Probabilmente lo aiuta questo caos. Non ai suoi livelli. Però è abile nell’abbassarsi e nell’accentrarsi a supporto di Mertens: gioca spesso alle sue spalle.

7 MERTENS
È la pietra angolare di ogni manovra offensiva. Gioca per la squadra, sforna assist, segna il decimo gol in queste prime undici partite della stagione. Colpi di tacco e decine di palloni giocati a velocità insostenibile per gli avversari. Un periodo di grazia, per il belga: divora avversari, in dribbling o di velocità pura, mette in mezzo palloni splendidi e a volte sembra davvero imprendibile.

6 INSIGNE
È sempre bello da vedere, anche perché ha imparato a non esagerare. Ovvio, fa l’attaccante e quindi qualche volta trabocca ma la sua maturità lo spinge a fare quasi sempre le cose giuste. Passaggi e infilate nel cuore dell’area, dove cerca a memoria Mertens. Quando si gira e prova a dare la palla a Ghoulam che è rimasto dieci metri dietro, si capisce che il Napoli a volte gioca a occhi chiusi.

6 ZIELINSKI
Prime due palle sbagliate e a un certo punto c’è chi comincia a sospettare che il polacco sia in fase involutiva. Fa un errore che spalanca un contropiede assai pericoloso per gli emiliani. Invece si riprende: il punto è che quando Piotr entra in campo, quasi sempre il Napoli è in una fase di apparente calma. Non è l’uomo giusto per gestire la gara. Ma ha un tocco di classe unico.

6 ROG
Stavolta, rispetto alla gara di Marassi, l’impatto al match è diverso. Probabilmente si è preparato meglio: sa che Sarri da lui vuole solo scampoli di partite, in questa fase. Getta in campo la sua freschezza, facilitando più di una volta le ripartenze del Napoli. In certi momenti la palla andrebbe tenuta di più, ma la sua testa sono fatte solo per puntare la porta avversaria.

SV GIACCHERINI
Ancora una volta in campo negli ultimi 12 minuti e questa volta, rispetto a Genova, non c’è bisogno della sua saggezza maturata nella sua lunga carriera. Punta gli avversari e fa quasi sempre la cosa meno dannosa. Era più semplice ieri che contro il Genoa, anche perché con il Sassuolo l’esito finale non è mai in discussione. Sarri può fare affidamento su di lui.

7 SARRI
Uno pensa: tra tre giorni c’è la gara con il Manchester City e magari il tecnico farà tenere il ritmo più basso ai suoi. Falso. Per avere il possesso che ha il Napoli, è importante portare via il pallone velocemente. E sempre. E allora neppure col Sassuolo gli azzurri giocano al risparmio: squadra corta e stretta, capace di fare pressing e raddoppi per tutto il tempo. Sarri non fa sconti ai suoi: per la Champions c’è tempo. Così tiene sempre undici giocatori in posizione attiva con palla e senza. Il Napoli è uno spettacolo, sempre. Poi si specchia in se stessa e forse si ipnotizza da sola coi suo stessi passaggini a un metro. La sua qualità non ha nessuno in Italia.