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LUNEDÌ 15 APRILE 2019 - STAMPA

JUVE, NON È QUI LA FESTA!


..e i pensieri azzurri sono tutti per il ritorno a Fuorigrotta contro l’Arsenal


 
     
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A cura di: Maria Felicia Rosaria Del Pennino
Fonte: calciomercato.com

Uno stralcio dell’articolo di calciomercato.com, dove si legge:

Il Napoli mette il punto ai risultati  amari degli ultimi tempi. Lo fa con naturalezza. Con semplicità. Dispiace dirlo: senza manco fare chissà quale fatica contro un Chievo moscio o, peggio ancora, rassegnato. E allora, prove tecniche (e tattiche) di Europa League per gli azzurri.  Anche se ci sono volute due partitacce (contro l’Empoli e poi il Genoa) e l’acqua arrivata alla gola in quella deludente notte a nord di Londra per convincere Ancelotti  a fare un passo indietro. A rivedere le proprie convinzioni. A inventarsi un po’ di cose per provare a non buttare via una stagione intera.

Si gioca a Verona contro il Chievo, ma, è chiaro, i pensieri azzurri sono tutti per il ritorno a Fuorigrotta contro l’Arsenal.  E se c’è il Chievo, adesso anche ufficialmente retrocesso, è solo per dare al Napoli la possibilità di provare certe cose nuove, certe inedite linee di passaggio, certe modalità d’attacco che da tempo non usava più. Sì, è vero, non c’è quel massiccio turn-over al quale s’era anche pensato,  ma non c’è soltanto perché la rivoluzione è più profonda. E’ di pensiero. Di filosofia. Il Napoli, infatti, passa dall’ultimo, ingessato quattro-quattro-due ad un quattro-tre-tre adattabile a tutto quanto richiede la partita. Tant’è che la difesa - grazie anche alla fragilità del Chievo, si ritrova spesso a tre perché Ghoulam fa il vecchio Ghoulam sulla sua la fascia: attacca e crossa, insomma. E novità ci sono anche in mezzo al campo, dove, messo a tirare il fiato Allan,  Zielinski fa il centrale con Fabian e Callejon di lato. Il tutto per riscoprire un attacco a tre, o uno davanti e due indietro se si vuole,  affinchè contro l’Arsenal non ci sia un sacrificato tra Insigne e Mertens.

Il Chievo? C’è ma non si vede. C’è, ma è depresso per la retrocessione ancor prima di ricevere la mail dal campionato. Cosicché quello che ne viene è una partita che si gioca in mezzo campo. Con il Napoli che fa prove di gol con Zielinski (6’), poi con Mertens (11’) e che poi passa con Koulibaly su angolo battutto da “Ciruzzo”. E per questo Napoli anche un gol su corner è una novità. Chissà, forse una prova generale per l’Europa.

Potrebbe fare di nuovo gol, il Napoli. Ma Chiriches (che torna titolare dopo l’infortunio) riesce a non segnare da due passi su palla firmata da Insigne da calcio piazzato e poi Milik, sempre di testa, va a spazzolare la traversa. Per i veronesi, invece un tentativo di Stepinski (35’) al quale, però, Koulibaly concede solo un corner. Non ce n’è, invece, per Vignato, l’attaccante italo-brasiliano che ad agosto sarà diciannovenne.  Ma è bravo il ragazzino che nella ripresa trova un po’ di spazio e un po’ di campo. Non tanto perché il Chievo chissà cosa fa, bensì perché il Napoli allenta la pressione,  ricade nella tentazione del gioco orizzontale per avvicinarsi a Sorrentino e in verità non è una grande idea.  E forse per questo la partita diventa anche un po’ noiosa. Appena ravvivata da un destro di Mertens che va alto, da un tiro di Meggiorini che Ospina ammaestra senza alcun problema e, soprattutto, da una bella combinazione Insigne-Milik che (62’) meritava più fortuna.  Ma si rifà due minuti dopo, Milik. Il suo sinistro a giro da lontano, infatti, beffa Sorrentino e così il Napoli chiude, di fatto, la partita. Cosa che permette ad Ancelotti di tirare via dal campo Insigne e Fabian rimpiazzati da Allan e Younes.

 Insomma, in casa azzurra legittimamente si pensa all’Arsenal e a nulla più. Cosa che, però, non vieta a Koulibaly di fare un altro gol. Di sinistro. Forte. E per lui che non aveva ancora segnato in campionato arriva addirittura una doppietta. Che è anche la prima della sua carriera d’onorato difensore. Ma non è l’ultima emozione della sera. Il Chievo orgoglioso all’ultimo secondo riesce infatti a fare gol, Ci pensa Cesar a firmare il biglietto di saluti alla serie A. E da questa partita alla fine arrivano tre cose. Una sentenza, il Chievo è in serie B; un messaggio alla Juve: deve aspettare la prossima partita per far festa. E una speranza per il Napoli: la porta dell’Europa League non s’è chiusa ancora.