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MERCOLEDÌ 14 NOVEMBRE 2018 - CONFERENZA STAMPA

INSIGNE DAL RITIRO DELLA NAZIONALE RINGRAZIA ANCELOTTI: "AVREI DOVUTO INCONTRARLO PRIMA"


Così l'attaccante del Napoli in conferenza stampa dal ritiro di Coverciano


 
     
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A cura di: Myriam Novità
Fonte: ilmattino.it

Lorenzo Insigne è stato il protagonista della conferenza stampa di oggi dal ritiro della Nazionale a Coverciano.

«Anche se non ha fatto benissimo con la Nazionale, Ventura ha sempre fatto bene negli anni precedenti. Ha dimostrato il suo valore, non ho visto le sue reazioni del primo giorno a Verona. Lo ha visto Pellissier, dispiace per come è andata a finire».

Su cosa portare dal Napoli. «Serve la stessa mentalità di Ancelotti, che però credo sia la stessa di Mancini. Hanno la stessa gestione, ragionano uguale, per quello che mi trovo bene con mister Mancini. Spero di dare alla Nazionale quello che sto dando al Napoli».

Su Immobile. «Sappiamo che è un attaccante centrale, ma ci ho fatto un anno a Pescara, mi sono trovato benissimo, non avrei problemi con lui. Poi in fase offensiva ci sono dei movimenti per stare più denro al campo».

Sull'impegno. «Non ho difficoltà perché ho sempre ricoperto quel ruolo, da esterno. Mi piace, poi decide il mister».

Su Chiesa e Berardi. «Tutti e tre abbiamo qualità, non importa il ruolo ma come gioca la squadra. Tutti e tre sanno fare tutto».

Sul primo posto in Nations League. «È difficile ma non impossibile, noi abbiamo una grande squadra, siamo forti, possiamo metterli in difficoltà. Giochiamo in casa nostra, ci sarà lo stadio pieno, dobbiamo dare una grande risposta».

Sulla Juventus. «Non dobbiamo guardare il calendario, pensiamo a noi stessi. Dobbiamo vincere e avvicinarci di più a loro».

Su Bernardeschi: «Dispiace perché ha grandi qualità. Non sappiamo chi gioca perché il mister non ha ancora provato nulla, chi scenderà in campo al suo posto darà il 100% per la Nazionale. Mi arrabbio quando vengo sostituito perché voglio sempre fare gol, ho sbagliato in passato e ho chiesto scusa, non accadrà più perché sono cresciuto. Non c'è più tempo per fare polemica».

Sull'attualità. «Penso che sia la miglior annata, guardando le statistiche. Il Napoli ha bisogno di vincere qualcosa, sappiamo che è difficile perché abbiamo davanti una grande squadra e un'ottima rosa. Sappiamo che sarà difficile ma, come ogni anno, proveremo sempre a dare fastidio. Il campionato è ancora lungo, tireremo le somme alla fine».

Sui piccoletti. «Non c'è nessuna rivincita, non c'è bisogno del fisico ma dei piedi buoni. Questo può fare bene alla Nazionale, per portarla più in alto possibile».

Sui pochi gol. «Abbiamo costruito tanto perché, credo si sia visto, siamo andati a creare azioni, manca un po' di cattiveria sotto porta, me compreso. Dopo tante opportunità arriveranno anche i gol».

Sulla non qualificazione di un anno fa. «Io ho sempre accettato tutte le scelte di ogni allenatore, come ho sempre detto per mister Ventura... ero fiducioso su chi è sceso in campo, purtroppo è andata male e bisogna guardare avanti. Champions? Con Verratti ci ho scherzato un mese fa. Gli ho detto che cercheremo di dargli filo da torcere, dopo il sorteggio nessuno ci credeva in un nostro eventuale passaggio del turno».

Su Mancini. «Ogni allenatore ha la sua idea, il mister ha cambiato qualcosina, ci sta chiedendo in fase offensiva di fare movimenti diversi. È stato un grande allenatore, ha allenato campioni, c'è solo da imparare. Non è facile incontrarci una volta al mese e mettere in campo, dopo tre giorni, le proprie idee. Contro la Polonia si è visto qualcosina in più rispetto agli altri anni».

Su Ancelotti. «Il nuovo modulo è stata un'intuizione del mister. Contro la Sampdoria non ho fatto benissimo, da esterno, poi lui mi ha parlato di questa nuova posizione. Ho sempre preferito giocare vicino alla porta, sto andando bene in fase realizzativa e sono molto contento. Ancelotti credo di averlo incontrato troppo tardi, ha sempre il sorriso, è difficile litigare con lui».

Sulla competitività. «Penso di sì, al di là di giocatori esperti ci sono tanti giovani che si stanno confermando nel nostro campionato ad alti livelli. Parecchi di noi giocano la Champions League, ti aiuta a migliorare, proviamo a portare la nostra esperienza in Nazionale per aiutare i giovani».

Sulla differenza fra Napoli e Italia. «Cercheremo sempre di dare il massimo, sappiamo che quando arriviamo qui - una volta al mese - in tre giorni è difficile esprimere tutto in campo, ci conosciamo poco. Posso assicurarti che tutti quanti diamo l'anima per questa maglia. Non solo io ma i nostri club, è cambiato allenatore, ci conosciamo a memoria. Vedendoci una volta al mese è difficile...».