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LUNEDÌ 28 LUGLIO 2014 - INTERVISTE

INLER: "NON CI SENTIAMO INFERIORI A JUVENTUS E ROMA, SIAMO PRONTI PER LA STAGIONE"


Lo svizzero ha rilasciato un'intervista a Il Mattino


 
     
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A cura di: Simone Clara
Fonte: il Mattino

Gokhan Inler ha rilasciato una lunga intervista sulle pagine de Il Mattino, ecco le sue dichiarazioni:

Sul Mondiale: “Sono molto soddisfatto, il nostro obiettivo era passare la fase a gironi. Certo, se Dzemaili l’avesse messa dentro contro l’Argentina, o se non avessimo fallito tutte quelle occasioni, forse sarebbe finita diversamente. Talvolta è tutta una questione di secondi e centimetri”

Il gol più bello: “Quello contro il Chelsea in Champions League è stato forse il più bello della mia carriera. Anche in quel caso siamo usciti per un episodio, e alla fine gli inglesi hanno alzato la coppa. Questo è il calcio…”

Rapporto con il padre: “Mio padre Ahmet ha fatto di tutto per farmi giocare a pallone, mi accompagnava sempre agli allenamenti anche se era stanco dopo aver lavorato al ferro tutto il giorno. Mi ha insegnato cosa vuol dire la parola orgoglio”

Destino: “Per tre volte ho cercato di giocare in Turchia, ma in tutti i casi qualcosa è andato storto e sono stato costretto a tornare a casa. Il 2005 fu l’anno più terribile: non riuscii a sostenere il provino con il Galatasaray perché un amico, con il quale ero partito, comunico all’ultimo momento al club che non avremo più sostenuto il provino”

Il rapporto con Benitez: “Con lui ho capito che l’età non è vincolante, puoi imparare anche se hai trent’anni. Il mister mi lascia giocare in maniera semplice e libera”

Sulla prossima stagione: “Siamo pronti alle grandi sfide, non ci sentiamo inferiori a Juventus e Roma. Noi siamo il Napoli, e vogliamo regalare felicità ai nostri tifosi”

Passioni: “Ho sempre amato la Boxe, ho visto tutti gli incontri di Cassius Clay e ammiro Mike Tyson. A Napoli ho conosciuto Patrizio Oliva, con il quale mi alleno spesso: il pugilato ti dà sicurezza e attenzione. Non do colpi bassi sia nel pugilato che nella vita, il mio colpo preferito è il diretto. Un’altra passione è il tennis: conosco Federer perché siamo entrambi svizzeri, mi invita spesso ai suoi tornei ma non ho mai il tempo di andarci. Entrambi siamo legati al numero 8, volevo quel numero ad Udine ma lo aveva già Dossena, cosi presi l’88”