A cura di: Maria Villani
Fonte: Marca.com
Sarebbe bene che il calcio inglese la smettesse di dar lezioni al resto del continente su tuffi. Si riempie sempre la bocca di quanto mal visto nelle Isole britanniche quando arriva un giocatore dall’estero e cerca di imbrogliare l’ arbitro con un tuffetto furbo. Nel purismo del calcio inglese questo non si fa. Salvo che in una semifinale degli Europei, questo sì.
Un tuffo in area di Sterling, dunque, si mangia l’arbitro ed anche il VAR. Peccato quella svista nell’aiuto arbitrale che aveva portato avanti un torneo piuttosto appannato per i tempi che corrono. Però l’errore è di tale calibro che cambia la classificazione in sospettosa.
Per non parlare del fatto che su sette partite, sei sono state giocate a Wembley. Un peccato perché svilisce uno dei migliori Europei di sempre.
ONORE VICHINGO
La Danimarca è diventata dal primo giorno la seconda squadra di tutti i tifosi non danesi per l’ episodio di Eriksen. Però poi, questo affetto iniziale è stato alimentato anche da un gioco valente e avventuroso. E nulla di ciò è mancato, neanche di fronte all’Inghilterra.
L’hanno messa sotto, sono andati in vantaggio, le hanno reso la vita difficile e quando Kane è diventato incontenibile, è apparsa la gigantesca figura di Schmeichel per mantenere la squadra in vita.
Questo non gli è riuscito dopo, con l’ infamia del VAR. Il finale è prevedibile. Si è visto dalle prime giornate che Inghilterra e Italia avevano un quid di più delle altre. Resta un duello attraente. Speriamo che nulla lo macchi.
CLICCA QUI PER LEGGERE L’ARTICOLO IN LINGUA ORIGINALE
|