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MARTEDÌ 7 NOVEMBRE 2017 - TIFOSI

INCIDENTI A VERONA, LE DUE CURVE IN CORO: “COMPORTAMENTO NON DA ULTRAS, NOSTRA COLLETTA IN FAVORE DEI PROPRIETARI DEL BAR“


Con un comunicato le tifoserie organizzate delle due curve napoletane deplorano i fatti di Verona domenica pomeriggio


 
     
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A cura di: Maria Villani
Fonte: Identità Insorgenti

Gli ultras del Napoli si dissociano da quanto accaduto domenica a Verona, quando un manipolo di tifosi ha assaltato e distrutto con spranghe e coltelli il «Caffè Oro Bianco», notoriamente conosciuto come locale frequentato da tifosi dell’Hellas Verona poco prima della sfida del Bentegodi, dove gli azzurri di Sarri incontravano proprio l’altra squadra della città, il Chievo, sfondando tre vetrine del locale e lanciando in aria tavoli e sedie. La trasferta veronese era stata aperta a tutti i tifosi napoletani vista la mancanza di incidenti nell’ultima trasferta in Veneto di qualche mese fa. Sull’episodio però è arrivata netta e immediata una presa di distanza dei tifosi ultras della città, a cominciare dal leader dei Fedayn, storico gruppo organizzato della tifosa partenopea.

«Siamo arrabbiati perché non è una cosa che ci appartiene», aveva detto ieri Alessandro Cosentino a Radio Marte, «perché i tifosi del Verona erano in trasferta e quelli del Chievo ci hanno sempre trattato bene. Un comunicato congiunto di Curva A e Curva B prenderà le distanze da quanto è accaduto. Chiamerò il proprietario del bar e faremo una colletta per risarcire i danni». Ed ecco il comunicato delle due curve, inviato da uno dei legali degli ultras nel suo testo integrale.

“Napoli, la Napoli ultras (quella che conta), si dissocia totalmente dall’episodio accaduto domenica a Verona. Noi ultras abbiamo regole (non scritte) dettate da codici comportamentali che non hanno nulla a che vedere con l’accaduto. Un episodio che non ha nulla di etico e nulla di ultras. Ribadiamo a voce alta la nostra totale estraneità, assumendoci la responsabilità di ripristinare (con una colletta) il bar dove c’erano vecchi, donne e bambini. Assurdo!

Prima uomini e poi ultras!”