A cura di: Myriam Novità
Fonte: ilMattino.it
«Io aspetto», rispondeva Viktor Navorski-Tom Hanks nel film The Terminal a chi gli chiedeva perché vivesse lì, all’interno dell’aeroporto di New York. «Io aspetto», fa intendere Maurizio Sarri che si prepara - dovrebbe succedere nelle prossime ore ma non è scontato - a incontrare Aurelio De Laurentiis e l’ad Andrea Chiavelli. Tutto è possibile, anche che ci sia solo una riunione al telefono. Vedremo. D’altronde, non può far altro, in attesa che il presidente del Napoli gli allunghi un contratto e una penna e gli proponga di prolungare di almeno un altro paio di stagioni (fino al 2022) il suo matrimonio con il club azzurro.
Ecco. Se il Napoli e Sarri decideranno di andare avanti assieme, l’accordo non sarà un compromesso ma una nuova luna di miele. Il club punta al rinnovo per continuare un ciclo con pochi paragoni in termini di entusiasmo e di risultati e non è preoccupato dalle tentazioni del tecnico di cambiar aria. Anche l’altra sera Sarri ha lasciato aperto uno spiraglio all’addio a fine stagione: «Dovrò fare un passo indietro se dovessi pensare di non poter più dare il 101 per cento». Parole sul cui effettivo peso ora si scateneranno le dispute. La verità è che è ancora troppo presto per dare risposte definitive: a se stesso, al Napoli e al pubblico. Non v’è certezza assoluta, dunque: vai a capire perché, visto che Sarri è legato al Napoli per altri due anni (ma nel contratto c’è una clausola rescissoria da 8 milioni da esercitare entro il 31 maggio).
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