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MARTEDÌ 11 DICEMBRE 2018 - STAMPA

IL MATTINO - NAPOLI, È LA NOTTE DI ANCELOTTI: CON CARLETTO L'ULTIMO SALTO DI QUALITÀ


Il tecnico ha le idee ben chiare sui suoi ragazzi


 
     
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A cura di: Myriam Novità
Fonte: ilmattino.it

Jurgen Klopp, il tecnico del Liverpool, ha letto le statistiche sui precedenti con l’arbitro Skomina, sloveno come il presidente dell’Uefa Ceferin e designato per la sfida contro il Napoli che decide l’accesso agli ottavi Champions.

Ha peccato in provincialismo sottolineando che la sua squadra «dovrebbe farcela se non ci sarà una strana decisione arbitrale». Il Liverpool ha perso 4 partite su 4 con Skomina e il Napoli si augura che la striscia possa proseguire stasera in quello stadio dove un avversario europeo non perde da quattro anni. Non si comprende la ragione di questo messaggio trasversale di Klopp, che si divide tra studi sul calcio e spot pubblicitari, anche perché non risulta che il Napoli sia un club in grado di esercitare pressioni così forti sul sistema arbitrale: le proteste in campo o sui media le ha fatte Ancelotti, con il suo stile serio e sereno, quello che mantiene anche alla vigilia della partita chiave per la qualificazione. Non sovraccarica di responsabilità questo gruppo che ha affrontato due volte il Liverpool, in un'amichevole di inizio agosto in cui i meccanismi erano inceppati ed era in atto il trasferimento dati da Sarri ad Ancelotti (sconfitta per 0-5) e nella sfida Champions a Fuorigrotta, dominata dagli azzurri ma vissuta con grande sofferenza, fino al gol di Insigne al 90' (1-0).

Il saggio Carlo dice di non avere bisogno di questa partita per scoprire la forza della sua squadra, tuttavia è indiscutibile che Liverpool rappresenti l'occasione per il grande salto di qualità: è vero che in tempi recenti - 2012 e 2017 - il Napoli ha raggiunto gli ottavi di coppa, però stavolta eliminerebbe la squadra vice campione d'Europa e attuale capolista della Premier, una macchina quasi perfetta in casa. Saltare questo ostacolo legittimerebbe le ambizioni degli azzurri, arrivati alla dimensione internazionale grazie alla qualità del lavoro di Sarri e Ancelotti e anche agli investimenti di De Laurentiis, perché in questi anni sono clamorosamente cresciuti giocatori come Koulibaly e Allan e in questa direzione va Fabian Ruiz, il giovane spagnolo a cui viene riassegnato il posto da titolare dopo il turno di riposo in campionato. Il Napoli ha una base solidissima e l'impresa non è impossibile a Liverpool (si passa con la vittoria, il pari e anche con una sconfitta segnando da un gol a salire) a patto che la squadra abbia l'approccio e il vigore visti nelle partite contro il Liverpool a Fuorigrotta e il Psg al Parco dei Principi.

Non è solo questione di cuore, ma anche di intensità nelle azioni contro i Reds che hanno ritoccato il sistema di gioco per essere più solidi in difesa. L'ottimo tridente è stato annullato dai tre centrali Maksimovic, Albiol e Koulibaly all'andata però Salah è cresciuto in queste ultime settimane e si è preparato per il confronto col Napoli segnando una tripletta nell'ultimo turno di Premier. La difesa ad oltranza non assicurerebbe la qualificazione, ecco perché fa bene Ancelotti ad indicare la strada dell'intensità e dell'attacco affidandosi per la finalizzazione a Mertens e Insigne, una coppia che ha offerto ottimi risultati anche in questo avvio di stagione. E in crescita c'è Milik, pronto per mettere la sua forza a disposizione della squadra, magari nel secondo tempo di una partita che sarà dura sul piano tattico e fisico. La differenza di valori è stata già annullata una volta, a Napoli: di fronte alla forza di Allan scomparve il centrocampo del Liverpool. Certo, il fattore campo incide quando si gioca in uno stadio come questo e Ancelotti vorrebbe che la spinta arrivasse non solo dai tremila napoletani presenti ad Anfield ma anche dai milioni tifosi sparsi nel mondo, orgogliosi come lui di vedere la squadra capolista nel girone Champions.

La qualificazione passa anche per l'esito di Stella Rossa-Psg e d'altra parte pure l'Inter, attesa dal confronto col Psv Eindhoven al Meazza, deve confidare in un buon risultato del Barcellona sul Tottenham. Ma non si giochi pensando a Belgrado: fare calcoli è il più grave degli errori, come sa bene Ancelotti, la cui più profonda ferita da allenatore risale alla finale Champions 2005 contro il Liverpool, persa ai rigori nonostante il Milan fosse dopo un tempo sul 3-0. Le verità dei numeri sono una cosa, quelle del campo - anche di Anfield - un'altra. E gli azzurri, portati in ritiro in un albergo che si chiama Titanic, non temono stanotte neanche la scaramanzia.