A cura di: Myriam Novità
Fonte: Ilmattino.it
Ma sì, in fondo Juric non ha mica torto. Se sei Davide e affronti Golia, lo devi fare come avrebbe fatto il bell’Ascoli di Mazzone negli anni ‘80: con marcature asfissianti. Ne vengono fuori duelli quasi rusticani. Decidono i colpi del solista, del genio della lampada. Troppi patemi nel finale contro un Genoa che sembrava ormai domato.
6,5 Reina Smanaccia di qua, respinge di là, incita e ruggisce: riflessi da giaguaro sulla conclusione di Lazovic che vede tardi ma rimedia respingendo coi piedi. Sul diagonale di Taarabt ma il marocchino piazza il pallone proprio nell’unico punto che lo spagnolo non può coprire neppure fosse stato Superman. La sua buona stella lo aiuta su Lapadula.
6 Hysaj Ha un cerotto in fronte. Non riesce a leggere bene alcune situazioni e fioccano gli interventi scomposti o le scelte sbagliare nel possesso palla come quando a fine primo tempo libera al tiro Lazovic. Taarabt gli scappa via qualche volta di troppo, qualche errore di tanto in tanto, ma nel secondo tempo rimedia e alza la testa provando anche a inserirsi in attacco.
5,5 Chiriches Torna titolare dopo un mese e mezzo, dopo la serata di Bologna. Controlla la zona con alti e bassi, con pochissime variazioni sul tema. Soffre un po’, spesso e mette in difficoltà Koulibaly con passaggi ravvicinati qualche volta inopportuni. D’altronde, l’ordine è quello di non rinviare mai a vanvera e il rumeno tiene fede alla disposizione di Sarri.
6 Koulibaly Un muro è un muro, però le colonne d’Ercole sono più fragili quando non c’è Albiol di cui sente l’assenza. L’impatto con la gara non è proprio straordinario, ma è questione di tempo perché poi comincia ad arrivare per primo su ogni palla che arriva in area. Quando Juric prova a insidiarlo con Lapadula, lo spartito un po’ cambia ma Kalidou resta una roccia.
6 Ghoulam Il gol di Taarabt è un misto tra un accidenti e un colpo di sfortuna: eppure sul rimpallo che lancia in porta il marocchino, il franco-algerino appare poco reattivo e infatti tiene in gioco l’attaccante del Genoa non seguendo la linea di Koulibaly. Nella ripresa la gara diventa più facile per tutto il Napoli e lui non soffre più e può continuare le sovrapposizioni in avanti.
6 Zielinski Compitini, tocchettini, disegni sull’acqua nel primo tempo, perché è chiaro che Bertolacci è rognoso. Nel secondo tempo la sua vivacità tiene in apprensione il centrocampo avversario: trova continuità nel gioco, anche perché deve preoccuparsi poco o nulla di quello che avviene alle sue spalle. Cosa che non gli riesce ancora bene. Quando esce Callejon prova da esterno poi torna al suo posto.
6,5 Diawara Con Zielinski sono ormai tipo Starsky e Hutch. Il regista ex Bologna ha quella fisicità che Jorginho non ha e che impedisce al brasiliano di far coppia con il polacco. Bene, nonostante il pressing di Rigoni. Qualche appoggio sbagliato nei primi minuti. Poi entra meglio in partita e il suo lancio è al millimetro per il raddoppio di Mertens che è la svolta della partita.
6 Hamsik Il movimento davanti alla sua difesa è uno dei mattoni dell’organizzazione azzurra per uscire fuori dalla morsa dei genoani quando i padroni di casa hanno il ritmo alle stelle. Si muove di concerto con Diawara ed è un asse che non funziona sempre. Buone alcune sue ripartenze, con Veloso che gli toglie il respiro. Quando cala lui, lo fa anche il Napoli.
6 Callejon Gestisce 60 metri di fascia come se fossero pochi centimetri quadrati. Se la vede con Bertolacci e Laxalt in alternanza e nel primo tempo se li ritrova attaccati come la colla. Quando nella ripresa il ritmo del Genoa cala, riesce a ridurre il suo territorio di competenza facendosi apprezzare con qualche spunto in attacco fino al momento della sostituzione.
8 Mertens È esatto come un chirurgo solo che al posto della mano ha un piede destro che è un organo dalla sensibilità felpata, un’antenna, un’appendice divina. Il secondo gol è straordinario (il controllo in velocità lo rende sublime), la punizione stellare. Che cosa è il genio? Direbbe il Perozzi di Amici Miei: fantasia, intuizione, decisione e velocità di esecuzione. Ovvero il bomber azzurro.
6,5 Insigne Izzo non gli fa concessioni particolari, nel duello tra napoletani. Lotta come se fosse un mediano su ogni pallone, ne recupera tanti e se è il caso li difende pure. Gioca titolare da un anno esatto: 52 partite che c’è il suo nome nella formazione iniziale. Buttatelo giù dalla torre, se ci riuscite. Va alla conclusione spesso, ma senza precisione.
4,5 Rog Ha un impatto sulla gara devastante. In senso negativo. Costringe Reina a un salvataggio miracoloso su un suo tocco impacciato e da un suo buco Lapadula ha l’occasione del 3-3. Poi entra Allan e lui viene spostato nel tridente dove almeno non può fare danni e cercare di proporsi in avanti. Quando una serata è storta non va bene nulla.
6,5 Allan Lui è una diga. Quando si aprono le crepe a centrocampo e il Genoa rialza la testa, Sarri inserisce lui per mettere le cose a posto. Forse doveva entrare prima. Il brasiliano si piazza a fare muscoli al fianco di Diawara e le cose sembrano mettersi meglio: il Napoli sbanda meno e lui ci mette un bel po’ della sua personalità per portare a casa la vittoria.
6 Giaccherini Entra proprio quando Insigne non ha più fiato. Eppure nonostante i pochi minuti in campo lascia il segno sulla partita. Infatti, il Giak ha esperienza, sa come gestire i momenti caldi di un incontro. Guadagna una serie di rimesse laterali in pieno recupero tenendo la palla dalla parte opposta di Reina. Con saggezza e abilità. Soprattutto nei minuti di recupero.
6,5 Sarri Nona vittoria in dieci gare, un cammino straordinario per il suo Napoli. Il pressing iniziale del Genoa lo infastidisce. Ormai l’antidoto al velenoso gioco degli azzurri è noto a tutti: andare a rompere il tiki taka sarriano alle sue origini. Sarri sa che bisogna, però, solo avere pazienza: quando le gambe degli avversari iniziano a farsi pesanti, il Napoli prende in pugno la gara. Che controlla a lungo, grazie alla super partita di Mertens, autore di due gol... e mezzo. Poi la squadra sbanda nel finale e finisce in affanno: prendere due gol dal Genoa è un bel campanello d’allarme.
|