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DOMENICA 9 DICEMBRE 2018 - STAMPA

IL MATTINO - NAPOLI, A LIVERPOOL SENZA PAURA: NIENTE CALCOLI, IL CUORE PRIMA DI TUTTO


Con la vittoria contro il Frosinone, gli azzurri hanno dimostrato di essere in buona salute


 
     
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A cura di: Myriam Novità
Fonte: ilmattino.it

La risposta migliore che si potesse dare al Liverpool: quattro gol, quanti quelli segnati dai Reds. Si è già accesa la super sfida di martedì all'Anfield Stadium, che deciderà la qualificazione agli ottavi di Champions League. Napoli in piena salute, lo ha confermato giocando benissimo contro un piccolo avversario come il Frosinone.

Due settimane fa, contro un'altra candidata alla retrocessione come il Chievo, il turnover di Ancelotti - quella volta alla vigilia della partita contro la Stella Rossa - non aveva funzionato. Tutto diverso ieri e c'erano soltanto quattro dei possibili titolari a Liverpool (Koulibaly, Allan, Hamsik e Insigne). Uno dei più deludenti di quella domenica, Ounas, è stato tra i protagonisti. Ha segnato un gol capolavoro, seppure con la deviazione della spalla di Ariaudo, e ha spadroneggiato sulla fascia destra, quella che è la collocazione naturale del giovane nazionale algerino, preso un anno fa - un'intuizione del direttore sportivo Giuntoli - come alternativa a Callejon. E che dire della doppietta da vero bomber di Milik, tre reti in cinque giorni (testa ed esterno sinistro) e una candidatura forte, almeno part time, a Liverpool? Ma anche Zielinski merita l'elogio, non soltanto per il bel gol: sta reagendo nel modo giusto al sorpasso che è riuscito a fare Fabian Ruiz nelle gerarchie del centrocampo. Finalmente è stato anche il giorno di Meret, che si era infortunato cinque mesi fa nel secondo allenamento in ritiro. Poco impegnato dal debole Frosinone, che aveva lasciato fuori gli attaccanti titolari Ciano (entrato nella ripresa) e Ciofani probabilmente considerando insuperabile l'ostacolo Napoli: Alex si farà rivedere prestissimo su questi schermi, anche se martedì tocca a Ospina. Scampolo di partita per Younes, il ragazzino non più ribelle (ricordate la sua fuga da Castel Volturno?) e adesso pienamente coinvolto da Ancelotti nel progetto Napoli.

Questa è stata soprattutto la partita del grande ritorno di Ghoulam, fuori per tredici mesi a causa di una serie di infortuni più o meno gravi, accompagnati dai naturali timori di chi è reduce da due operazioni. Spinta forte sulla sinistra, due assist (e nel finale la fascia di capitano), alcune delle giocate viste fino all'autunno 2017, quando vi erano top club interessati al suo cartellino e De Laurentiis lo blindò. Aver potuto riproporre l'esterno, che avrà bisogno di tempo per ritrovare la migliore condizione, equivale a un colpo di mercato invernale per Ancelotti, così come il rientro di Meret. L'imbarazzo di effettuare le scelte è quella che tutti i tecnici vorrebbero avere e Carlo saprà ruotare gli uomini, avendo creato un solido rapporto con lo spogliatoio, non più diviso in due tronconi, da un lato i titolari e dall'altro le riserve quasi fisse.

La lotta per lo scudetto è durissima, la Juve - feroce nella testa e forte nelle gambe - colleziona una vittoria dopo l'altra, sono state già 14 in 15 giornate. Ma il Napoli ha il carattere del suo allenatore e Ancelotti è uno che non molla mai. Intanto, con questa vittoria tiene a distanza l'Inter, la presunta anti-Juve che si trova a sei punti dagli azzurri e a quattordici dai bianconeri. È un buon viatico la brillante prestazione al San Paolo - accompagnata da un'altra autorevole prova di Hamsik nel ruolo di regista (lui e Allan sono irrinunciabili e anche questa è stata la differenza rispetto alla grigia prestazione con il Chievo che accentuò il distacco rispetto alla capolista) - verso Liverpool e il confronto con i vice campioni d'Europa che hanno accusato battute a vuoto negli ultimi due turni di Champions. Il Napoli è una squadra che non farà calcoli e non si presenterà su quel campo infernale per difendersi. «Non sappiamo mettere il pullman davanti alla porta», ha spiegato Ancelotti. Ci vorrà coraggio ad Anfield ma anche ordine in campo, quell'organizzazione quasi perfetta che stordì il Paris St. Germain al Parco dei Principi. È l'atteggiamento che si è visto contro Atalanta e Frosinone (avversari indubbiamente di livello molto inferiore) nelle ultime partite, quelle che hanno rappresentato il rodaggio per la gara che decide il destino europeo. L'Italia ha già portato Juve e Roma agli ottavi Champions, tra 48 ore ci provano il Napoli, che dovrà anche prestare attenzione al risultato di Stella Rossa-Psg, e l'Inter, che dovrà anche tifare per il Barça che sfida il Tottenham.