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SABATO 7 SETTEMBRE 2019 - SQUADRE CAMPANE

IL BENEVENTO FESTEGGIA 90 DI STORIA, VIGORITO: “TORNEREMO IN A PER RESTARCI”


Dal nostro inviato - Claudio Donato


 
     
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A cura di: Claudio Donato
Fonte: napolicalcionews

90 anni di storia, un lungo percorso, quello del Benevento calcio, vissuto in una gremita Piazza Castello, attraverso il tracimante affetto della torcida giallorossa, la proiezione di immagini e brevi testimonianze di alcuni presidenti che hanno scritto i vari periodi del cammino calcistico sannita. Premiati alcuni abbonati, tra cui il piccolo Antonio Collarile, abbonato al Benevento dopo soltanto sei ore dalla sua nascita per volere dei suoi genitori. Al piccolo Antonio il Benevento ha voluto riconoscere un abbonamento a vita, come segno tangibile che i giovani devono rappresentare il futuro e la continuità della società.

La festa giallorossa comincia con la figlia del primo patron del club, Francesco Minocchia. “Un uomo che per questa passione – afferma la figlia Rita – avrebbe sacrificato tante cose ma mai la squadra. Una persona che per questo sport ha dato non solo il cuore, ma un sostegno concreto, attraverso la costruzione dello stadio Meomartini”. 

Premiato anche l'ex calciatore Iscaro per aver collezionato il maggior numero di presenze con i colori giallorossi.

E’ stata poi la volta delle figlie del presidente Italo Bocchino, Stefania e Sabina, le quali hanno premiato i primi abbonati della nuova stagione calcistica, per poi continuare con la figlia del presidente Mazzoni: Sono cresciuta con i colori giallorossi. Mio padre  - sostiene Erminia  - è stato in società dal 1968 al 1988. Al mio posto ci sarebbe dovuto essere lui, ma ha preferito che stasera lo rappresentassi io. Mio padre ha vissuto quegli anni nella doppia veste di dirigente e sindaco della città. Un grazie alla famiglia Vigorito per per quello che sta facendo per questa società".

Si  è proseguito con i presidenti Gian Raffaele Cotroneo e Andrea Rillo. Tra gli invitati anche il Pino Spatola e la figlia Serena, oltre ad alcuni ex allenatori come Gianni Simonelli e Franco Delli Santi.

Prima del gran finale con Oreste Vigorito, ci sono stati anche gli auguri di diverse autorità calcistiche, tra cui quelli di Cosimo Sibilia in rappresentanza della Federcalcio, con l’auspicio che il Benevento possa tornare presto in serie a e la volontà di portare la Nazionale Italiana a giocare qualche partita nel Sannio.

La condizione della serata è stata affidata alla modella Pasqualina Sanna e al giornalista Ettore Intorcia. A regalare un tocco di comicità il grande Biagio Izzo che, con le  sue gag, ha reso ancora più effervescente la serata. 

Conclusione con il gran finale affidata alle parole del presidente Vigorito: “Mio fratello Ciro amava questa citta e questi colori. Avrebbe voluto vivere questa serata con noi, ma sono sicuro che lo sta già facendo. Grazie a nome suo. Vivere del vostro affetto significa allungare la propria vita. Gli uomini che vogliono fare qualcosa non sono mai sconfitti. Possono essere fermati per un attimo, ma chi perde veramente è colui che non prova mai a cambiare nulla e pensa solo a lamentarsi. Noi non saremo più i sudisti piagnoni. Abbiamo cucito sulle maglie l’orgoglio di tutti quelli che ci hanno preceduto e che nel 2006 ci hanno consegnato il testimone".

"Quando con l’allenatore Simonelli abbiamo riconquistato il diritto alla serie C  - continua - mi misi cantare ‘O surdato nammurato’. Sembravo impazzito. Questa città mi ha mostrato un grande cuore nei momenti più difficili, che non dimenticherò mai e che mi tiene legato al Sannio. E' una città che amo profondamente. Le sue contraddizioni si sposano con le mie. Una città vera. Non abbiamo bisogno di parlare, ma basta guardarsi negli occhi. In serie A ci siamo arrivati, ma quello era solo un mezzo traguardo. Non ho mai pensato, neanche per un attimo, che non dobbiamo riprovarci, ma dobbiamo farlo insieme. Noi torneremo in serie a e ci resteremo”.

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