A cura di: Maria Villani
Fonte: Il Mattino
Le grandi, solo le grandi squadre, sanno come uscire fuori da 40 minuti di ferro e fuoco, di testa che gira e di avversari che scappano via neppure fossero indiavolati. Solo chi comincia a credere di essere una grande squadra sa che ci può stare di soffrire le pene dell'inferno in un ambiente caldissimo, per l'arrivo del nuovo proprietario americano: basta saper attendere il momento per colpire. E avere gli uomini chiave. Certo, se uno pensa che già è tutto perfetto, previsto e metabolizzato si sbaglia di grosso Il pressing iniziale di Montella fa girare la testa: l'impatto alla sfida è devastante, col pressing viola che fa apparire quella azzurra come una squadra ingrassata, ingobbita, incapace di cambiare una sola volta il ritmo della nenia. Inizio umiliante, ma ci sta: è agosto e le big hanno questo tipo di apnee. Poi in avanti è uno show. Giocate straordinarie. Di questi tempi può bastare.
6 MERET Prende tre gol, ma forse solo sul colpo di testa di Milinkovic lascia l'impressione di qualcosa di non perfetto. Di sicuro non può nulla sul rigore: ha personalità nella direzione dei compagni, spesso lo si vede sbracciarsi per attirare l'attenzione. Non dà mai il senso di non sapere cosa fare. 6 DI LORENZO Un po' si emoziona, d'altronde non è proprio la bolgia ideale per muovere i primi passi. Dimostra di avere una gamba importante, si propone con importante continuità: non sempre valorizzate le sue discese, manca ancora il feeling giusto. Troppi patemi in fase difensiva per la velocità di incursione di Chiesa. 6,5 MANOLAS Sembra già integrato nel sistema, grande sincronia nei movimenti, è quello che sbaglia di meno nelle uscite dalla linea, quando deve mettere una pezza gli errori lì davanti. Errori nella ripresa non li fa, anche se nella baraonda generale ogni tanto anche lui si perde. 5,5 KOULIBALY Chiamato spesso agli straordinari, salva su Vlahovic in avvio, cerca anche di impostare, sbagliando qualche appoggio. La crescita nella seconda parte del primo tempo del Napoli è anche legata al suo apporto in fase offensiva. Sul gol del 2-2 Milinkovic può fare decisamente meglio. Meno sicuro di altre volte. 5,5 MARIO RUI Sottil parte da lì e lo costringe a qualche entrate maldestra. Ha il grande merito di aprire l'azione che porta al pareggio di Mertens. Prima di una seconda parte di frazione in crescendo, qualche errore in fase di impostazione. Buona la fase di spinta ma ogni tanto perde di vista l'attaccante di riferimento 5 ALLAN Gli scappano via con troppa frequenza, i baby della Fiorentina, costretto a diversi falli, si becca il giallo al quarto d'ora. Cresce al crescere del Napoli, con la Fiorentina che, ovviamente, è costretta ad abbassare i ritmi perché è impensabile che corra così tanto. Ma anche nella ripresa, non fa sempre la cosa giusta 5 ZIELINSKI Il braccio è largo al 6', il rigore che porta la Fiorentina in vantaggio si può assegnare, ma tenendo conto del rigido regolamento che punirà come mannaie queste situazione. Deve esser quello a dettare i tempi della manovra del Napoli, ma non lo fa. Anzi, fa girare la palla lentamente e il gioco ne risente. 7 CALLEJON Prende un colpo e perde la testa. Ammonito per proteste, è quello più versatile del fronte offensivo, cerca lo spunto provando a scappare a Venuti e sfruttando le sovrapposizioni di Di Lorenzo e l'intesa con Insigne. Bravo a coprire sulla destra le sortite viola, straordinario il rasoterra del 3-2. Da standing ovation. 5 FABIAN RUIZ Ha la grande occasione pochi istanti dopo il rigore viola di sfruttare un retropassaggio errato per pareggiare, ma è lento nello scatto. Si vede poco nella posizione di trequartista, quando parte in linea con Insigne, ma è in sofferenza continua anche quando è senza possesso del pallone. Tatticamente male. 7,5 INSIGNE Si abbassa molto per impostare la manovra, non trova spiragli per esser pericoloso nel primo tempo quando forza qualche giocata. Poi diventa leader: prima serve Mertens per il pareggio del Napoli e poi trasforma il rigore cambiando il modo di calciarlo; infine il colpo di testa. C'è sempre lui là davanti. 7 MERTENS Un fantasmino, per quasi 40 minuti. Vittima della manovra senza idee e sterilizzata del Napoli. Poi il guizzo, del genio della lampada. fino al 37': raccoglie il pallone da Insigne, aggira Pezzella, tiro a cercare l'angolo che Dragowski sfiora ma non può togliere al belga la prima gioia stagionale. Essenziale. 6 GHOULAM La sua assenza tra i titolari ha sorpreso, entra in campo che mancano venti minuti quando la partita si sa rischia di diventare una bolgia. Non perde mai la testa ed è anche piuttosto attento quando gli avversari provano a scavalcarlo con rapide ripartenze. 6 ELMAS Si piazza al posto di Allan e indubbiamente in serate del genere non è un peso eccessivo prendere il posto del brasiliano. Ha buon passo, non osa mai e sa che la cosa più importante è liberarsi alla svelta del pallone. Non commette errori anche se Montella ordina di pressare spesso proprio su di lui 6 HYSAJ Dieci minuti, compreso il recupero, per il terzino che ha il compito di intercettare più incursioni possibili di Ribery: ha come compito proprio quello di ridurre gli spazi all'interno dell'area. È efficace, poi allarga il braccio con Ribery e scatena la furia dei tifosi viole che invocano il rigore. 6 ANCELOTTI Se maturità va cercando, non la trova neppure per sbaglio. Anzi slalomeggiando con baldanza tra sbavature, topiche, colpi magici, ripartenze, distrazioni, errori e orrori difensivi, che se non altro divertono il pubblico, Carletto porta a casa tre punti da un campo che sempre tanti dolori ha procurato. Cercano un attaccante, ma è la solita vecchia guardia che regala uno show. È una vittoria spumeggiante, e il risultato è in bilico sempre, quindi è stato in teoria uno spettacolo per gli occhi, ma non certo per gli allenatori. Quando si incassano tre gol sono segnali che equilibri e assetti non funzionano, c'è del gran lavoro da fare. In avanti è show 6 L'ARBITRO Massa interpreta in maniera perfetta un regolamento modificato proprio per assegnare rigori in occasioni del genere. Posizione innaturale, anche se involontaria. indica sicuro il dischetto per il contatto tra Castrovilli e Mertens, che qualche dubbio lo lascia; molto deciso in occasione dell'intervento di Hysaj su Ribery che scatena la rabbia di Montella e dei tifosi. Il francese protesta molto ma Massa ritiene che non sia il caso di andare al Var. Molto inglese nel primo tempo nella gestione della partita.
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