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GIOVEDÌ 18 APRILE 2019 - STAMPA

GDS - IL NAPOLI NON FA MIRACOLI. IN SEMIFINALE VA L'ARSENAL


La squadra di Ancelotti sconfitta anche in casa. Contestato De Laurentiis


 
     
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A cura di: Myriam Novità
Fonte: Gazzetta.it

Fuori dall’Europa. Fuori da tutto. Finisce con un mese di anticipo la stagione del Napoli. E si chiude tra la contestazione e la delusione della gente. Il San Paolo fischia, intona cori contro Aurelio De Laurentiis, mentre l’Arsenal festeggia coi suoi mille tifosi la semifinale appena conquistata. C’è stato poco da fare, la formazione inglese si è difesa con ordine, senza affanni, lasciando poco o nulla ai tentativi napoletani. Pochi, per la verità e nessuno che abbia mai impensierito seriamente Cech. Il gol di Lacazette poco dopo la mezz’ora del primo tempo, ha cancellato il sogno, ha gettato nello sconforto il San Paolo, perché poi nei restanti minuti, il Napoli non ha mai dato l’impressione di poterlo sovvertire il risultato. Finisce male, dunque, il primo anno di Carlo Ancelotti, per ripettinare le bambole dovrà aspettare l’inizio della prossima stagione. 

SQUADRA CHAMPIONS — Il Napoli europeo ha avuto una sua quadratura tattica, quest’anno, e Carlo Ancelotti l’ha voluta riproporre anche per affrontare l’Arsenal. La difesa prevede tre difensori centrali ed un esterno sinistro, in questo caso, Ghoulam. Lo schema è quello solito, il 4-4-2, al quale l’allenatore si affida rimandando a tempi migliori l’esperimento del tridente alle spalle di Arek Milik. Unai Emery, invece, presenta la stessa formazione della gara d’andata con la sola eccezione di Xhaka al posto di Ozil. L’avvio del Napoli è timoroso, bisogna aspettare il 17’ per vedere la prima conclusione in porta. Callejon calcio su Cech il cross di Koulibaly scattato in contropiede. Si muove bene, Lorenzo Insigne: lui è in palla, tiene bene sul piano tecnico e da un suo taglio nasce il gol di Milik che l’arbitro annulla per un evidente fuorigioco dell’attaccante polacco. L’Arsenal si distende con equilibrio, cercando di non scoprirsi e di non lasciare spazio alle ripartenze napoletane. Zileinski, al 28’, trova Milik tutto solo, al centro dell’area, ma il suo colpo di testa è fuori misura, l’errore c’è tutto. 

VANTAGGIO ARSENAL — Il centrocampo inglese è ordinato, l’azione passa attraverso Ramsey, mentre Xhaka imposta pure da lontano, provando a scatenare l’offensiva di Lacazette e Aubameyang. Ed è proprio quest’ultimo che tenta di impensierire Meret (31’), ma il portiere contiene la sua conclusione. Sull’azione di rimessa del Napoli si ferma Ramsey. Il centrocampista si tocca la coscia sinistra, ha dolore. Si tratta di una ricaduta della contrattura subito due settimane fa. Al suo posto, Emery inserisce Mkhitaryan. Di certo, l’Arsenal non rinuncia a giocare, mette tante energie nella fase difensiva, ma nelle ripartenze tiene in apprensione il reparto arretrato. E’ il 35’ quando Maksimovic nel tentativo di anticipare Lacazette lo falcia da dietro. L’arbitro fischia la punizione, Meret sistema la barriera e quando l’attaccante inglese batte, lui va dalla parte opposta rispetto al pallone che finisce in rete. Sul San Paolo cala il gelo, adesso, l’impresa si fa davvero ardua, per qualificarsi il Napoli ne dovrà segnare quattro. 

RABBIA INSIGNE — La ripresasi apre con il prodigio di Meret che respinge la deviazione ravvicinata di Aubameyang sul cross di Lacazette, favorito dall’errore di Allan in uscita. Intorno al quarto d’ora, Ancelotti richiama in panchina Insigne. La sostituzione con Younes è inaspettata, lo stesso attaccante è sorpreso e nell’abbandonare il campo dice qualcosa a Ancelotti. Lorenzo è arrabbiato, non si siede in panchina, l’impressione è che la questione non si sia chiusa qui, anche perché nell’uscire, il giocatore viene coperto di fischi. 
 
CONTESTAZIONE DE LAURENTIIS — Intanto, dagli spalti parte la contestazione delle due curve, tutti contro Aurelio De Laurentiis che in tribuna ascolta gli insulti che gli piovono addosso. La delusione è tanta, mentre il San Paolo comincia a sfollarsi con largo anticipo rispetto al fischio finale.