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MARTEDÌ 4 AGOSTO 2020 - STAMPA

FRANCE FOOTBALL – TORINO NON È MADRID, LA SQUADRA NON È ALLA SUA ALTEZZA: CR7 SOGNA PARIGI…


Il desiderio di Cristiano Ronaldo di approdare alla capitale francese infranto durante il lockdown


 
     
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A cura di: Maria Villani
Fonte: France Football

Era il 22 ottobre 2019. La notte avvolgeva Torino e la sua frescura nella sala ristorante dove noi eravamo arrivati da poco rassomigliava ad un parterre hollywoodiano: i dirigenti della Juventus, Andrea Agnelli e Pavel Nedved in testa, Gigi Buffon, Jorge Mendes, e di sicuro, Cristiano Ronaldo. La Juve aveva battuto da poco il Lokomotiv Mosca in Champions League (2-1). Ma né il gusto delle pietanze, né il sapore delizioso del vino rosso erano riusciti a cancellare la frustrazione di CR7, muto di fronte ai russi. Oltre ai suoi adduttori doloranti, era un sentimento di collera contenuta che animava un Ronaldo scontroso, tutto vestito di nero. L'uomo che non ama perdere. Ed anche se la Juve non aveva di certo perduto quella sera, aveva comunque offerto una prestazione di un pallore infinito. Cristiano Ronaldo detesta che la sua squadra non sia all’altezza. Alla sua altezza, ovviamente. E in quei momenti là, si immagina altrove, dove? Lo comprenderemo. Dove gli daranno dei mezzi ancora superiori, là dove sarà amato in maniera irragionevole. A Parigi ad esempio.

La pista PSG... indebolita dal Covid-19

E quella notte, molto più tardi, il portoghese sognò a voce alta di un Parco dei Principi riempito dei suoi compatrioti, numerosi nell’ Île-de-France. Sognò una associazione con Neymar, al quale è vicino, o con Mbappé, cge adora. Sognò di un club e una città dove è stato consacrato campione d'Europa nel 2016 con la Seleçao. Sognò ad occhi aperti, di una porta che si apriva. Di una porta che lui apriva. Se Nasser al-Khelaïfi fosse stato in quella stessa sala, non avrebbe dovuto far altro che porgergli un foglio per trasformarlo in un giocatore del PSG. Ma I tempi sono cambiati. Il Covid-19 ha ristretto i destini e ridisegnato il futuro. Anche quello dei più grandi. Nell’entourage molto vicino al giocatore, si stimano recentemente come molto probabili le chances di una partenza di CR7 prima del lockdown. Torino non è Madrid. Torino non è la Premier League. Torino è nascosta tra le montagne. Il club può anche essere grande, la squadra non è alla sua dimensione. CR7 non è infelice, certo, ma non è neanche più felice...

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