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MERCOLEDÌ 27 MAGGIO 2015 - INTERVISTE

EMPOLI, CORSI: "VALDIFIORI? DE LAURENTIIS RECENTEMENTE NON CI HA CHIAMATO"


"Mirko è un ragazzo che si è costruito con la propria volontà"


 
     
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A cura di: Diego Rinaldi
Fonte: Gianluca Di Marzio

Ricordi, presente e futuro. Fabrizio Corsi parla a 360°, il Presidente dell'Empoli è stato ospite di Sky Sport 24. Dal futuro di Sarri a quello di Valdifiori e Rugani, fino al passato e ad aneddoti da svelare. A partire, però, dal commento alla stagione quasi finita: “La prestazione di squadra e di gruppo c’è sempre stata, tranne in un paio di partite. Ci siamo fatti valere su tutti i campi, indipendentemente dal risultato. E’ stata un’annata splendida.

Sarri? Il brutto è che adesso lo vogliono tutti, il punto interrogativo c’è anche se non lo vorremmo. Purtroppo è la nostra realtà, eventualmente ci faremo trovare pronti per voltare pagina. Con lui ci parla il nostro direttore Carli, questo è un momento di difficoltà emotiva anche se ne parliamo in maniera serena e trasparente, come nostro consumo. E’ un personaggio simpatico, anche se sembra burbero.

Eto’o? Mi ha stupito molto, ma indubbiamente l’Empoli quest’anno si è fatto veramente conoscere. Abbiamo conseguito la salvezza con il bel gioco, se ne sono accorti tutti. Credo che l’aspetto più importanti per chi vuole Sarri è metterlo nelle condizioni di lavorare al meglio, servono giocatori disponibili.

Valdifiori? E’ un ragazzo che si è costruito con la propria volontà e la propria disponibilità, Sarri gli ha costruito addosso questo ruolo come Ancelotti fece con Pirlo. Ora c’è carenza di difensori e di giocatori che tessono il gioco, alla fine molto spesso succede che chi gioca più avanti viene trasformato in regista basso. Valdifiori ha la maturazione giusta per un grande club. Non ci sono impegni, ci sono chiacchiere piuttosto concrete in certi frangenti. Ma ora è il momento degli allenatori… De Laurentiis recentemente non ci ha chiamato, so che gli piace Mirko e mi sembra logico però che di giocatori se ne parlerà dopo la scelta del nuovo allenatore.

Saponara? Lo riscatteremo, lo abbiamo già comunicato a Galliani. Riccardo è al suo 80%, ci regala invenzioni impagabili. C’è l’interesse di tanti club su di lui, abbiamo qualche domanda ma non trattative vere e proprie. Il ragazzo è convinto che un’altra stagione da protagonista gli faccia bene, ma ci dovremo confrontare con lui su quello che arriverà dal mercato. Mi sto accorgendo che ci sono interessi impensabili fino a qualche settimana fa. Mario Rui è un ragazzo che doveva essere un’alternativa e adesso è protagonista affermato. Fino a gennaio tante cose sono girate storte, dopo molte meno. Ma abbiamo sempre fatto grandi prestazioni, come a Torino con la Juventus.

Rugani? E’ pronto, ma è un prototipo di giocatore che sarà pronto per Juve e Nazionale in un paio d’anni. Credo debba avere ancora una maturazione fisica per essere di livello internazionale. E’ stato un nostro punto di forza, ha fatto anche qualche gol. Crescere accanto a grandi giocatori può essere un grande vantaggio. Ranocchia, per esempio, si è perso. Alla Juventus avrebbe avuto un altro rendimento. Nel lavoro di Sarri c’è tanta sostanza, altri “grandi” allenatori sono tanto fumo e poco arrosto. E’ una forma di decadenza questa degli allenamenti in Italia.

Mediaticità? Molte battute sono prive di sostanza, su Garcia non voglio dire niente di negativo. E’ un personaggio simpatico, di grande attrattiva. E’ adatto per grandi club, credo che non ci siano 15/20 punti di distanza dalla Juventus dal punto di vista tecnico. E’ una questione di società, ambiente, etc. A Torino sono costretti a fare i professionisti, quello che dobbiamo fare noi in piccolo. Curiamo i calciatori dentro e fuori dal campo. Rebecca? Sta facendo un’esperienza di vita giusta, vediamo quanto durerà.

L’Empoli? Andiamo avanti, passa tutto dal lavoro e dal sacrificio. Noi sappiamo di aver commesso tanti errori, anche recentemente. Dovremo cercare di guardare a quelli. Marchisio? Un campione, ma ad Empoli non ha dato il suo massimo. Giovinco un ragazzo straordinario, ma sbagliò un rigore decisivo per la nostra retrocessione. Sono ragazzi che comunque hanno lasciato il segno dal punto di vista umano. Sono diventato Presidente nel ’91, il capitano era Carli. Il fatto che ora sia direttore sportivo è un segnale su come cerchiamo di costruire le cose, basandosi sui nostri valori.

Il prossimo allenatore? A Maurizio verrà detto che entro la prossima settimana dovremo sederci e progettare il futuro, non è neanche giusto sennò. Vorremo evitare di andare troppo in là”.