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MARTEDÌ 9 OTTOBRE 2018 - ESCLUSIVE

ESCLUSIVA – MORA: «NAPOLI GRANDE BELLEZZA ANCHE CON ANCELOTTI. SARRI, UN CALCIO INDIMENTICABILE. SUL TORNEO NFL...»


Lunga chiacchierata con l'ex terzino azzurro. A cura di Ciro Gaipa


 
     
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A cura di: Ciro Gaipa
Fonte: Napolicalcionews.it

Ieri sera si è disputata la Finalissima del Torneo “NFL – Napoli Football League”, presso il “Marano Stadium” di Marano e organizzato dalla redazione di Napolicalcionews.it. In campo le due migliori squadre di questa edizione, ovvero gli Street Brown Boys e Da Franco. Testimonial dell’evento un ex calciatore azzurro, Nicola Mora, protagonista in due parentesi diverse della storia partenopea; la prima dal 1998 al 2000 (47 presenze e 2 gol) culminata con la splendida promozione in Serie A targata Walter Novellino; la seconda, più recente, coincisa con la rinascita del Napoli Soccer di Aurelio De Laurentiis, nella stagione 2004-2005 (28 presenze totali), conclusasi con la sfortunata finale playoff di Avellino. Abbiamo dunque avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Mora. Di seguito l’intervista integrale:

Ciao Nicola, innanzitutto partiamo dalla Finalissima che ti ha visto protagonista ieri. Come ti è sembrata?
La Finale è stata organizzata bene, nei minimi dettagli. Un Torneo con una telecronaca, una premiazione e una bellissima struttura come quella del “Marano Stadium” è stata un ottimo punto a favore dell’evento. Di solito il calciotto non esprime un grande spettacolo in queste manifestazioni, invece ieri è stata una bella partita con tante occasioni da ambo le parti e buoni gesti tecnici.

La squadra vincitrice (Da Franco, ndr) come ti è sembrata? Hanno meritato questo successo?
Ha meritato sicuramente. Fin dalle prime battute ha dimostrato di avere più qualità tecniche. Ci sono state buone trame, un discreto possesso di palla, ottime giocate individuali e anche un eccellente gioco collettivo.
La squadra sconfitta mi ha dato l’impressione di crederci poco; non sono stati in grado di esprimere tutto il loro valore, probabilmente non erano in serata di grazia.

Consiglieresti questo torneo?
Certo. Lo consiglierei ad altre squadre. La struttura è ottima; poi ci sono le telecamere, la cura dei particolari, ottimi arbitri e la gestione minuziosa dell’organizzazione; mi sembrano tutti punti a favore di questo Torneo. Penso sia un fiore all’occhiello anche grazie al lavoro scrupoloso di Valerio Rossano, organizzatore dell’evento e fondatore della NFL.

Passiamo al Napoli: sei stato ex calciatore azzurro in due fasi differenti della storia. Quale periodo hai vissuto più intensamente?
Entrambi i periodi mi hanno lasciato emozioni fortissime. La prima esperienza mi è servita soprattutto come formazione personale; il Napoli mi aveva fatto sentire un giocatore importante nonostante la mia giovane età. Nel 2000 abbiamo vinto il campionato con Novellino a Pistoia e ho conquistato anche la Nazionale. Vincere a Napoli è stato unico e irripetibile; il ritorno nel 2004 in Serie C era fortemente voluto, nonostante io venissi dal Bari che giocava in Serie B. Purtroppo siamo incappati in quella sciagurata finale di Avellino. Comunque partecipare alla rinascita di questo club era il mio sogno e l’ho fatto volentieri, nonostante non sia andata come volevo.

Dal Cittadella al Liverpool, dal 2004 a oggi, cosa è cambiato? Quanto è cresciuto il Napoli?
Il Napoli è cresciuto in ogni settore. Con il Cittadella era travolgente a livello emotivo, con 60.000 spettatori al San Paolo, un record indimenticabile. La stessa vittoria con il Liverpool esprime quanto la società sia diventata importante a livello europeo. A pari passo è cresciuto anche il valore dei giocatori, come giusto che sia per una città come questa.

Da Sarri a Ancelotti: cosa è cambiato in questo Napoli? Pensi si possa vincere lo Scudetto?
Sarri e Ancelotti sono due espressioni di calcio totalmente differenti ma entrambe efficaci. Quello visto con Sarri credo sia uno dei più bei Napoli di sempre; ha valorizzato il parco giocatori, esprimendo un lavoro umanamente e tecnicamente mostruoso. Dopo Sarri serviva un tecnico vincente che potesse alzare ancora di più l’asticella; Ancelotti in tal senso penso potesse essere l’unica scelta giusta e vincente. È un allenatore che valorizza tutta la rosa a disposizione e riesce a gestire diversi momenti importanti della stagione. È stata l’ennesima mossa vincente da parte di De Laurentiis; pur avendo cambiato molto, il Napoli sta esprimendo un calcio spettacolare. Anche i più scettici, almeno al momento, devono ricredersi.

La Juventus è molto più forte? Oppure c’è la possibilità di accorciare questo gap?
Indubbiamente la Juventus è talmente più forte rispetto agli altri che sembra fare un campionato a parte; detto questo non bisogna perdere gli stimoli per poter insidiare questa grandissima squadra fino alla fine. Solo il campo potrà dire se ci riuscirà o meno, con Ancelotti però c’è questa possibilità di accorciare il gap; Con Sarri siamo arrivati a 270 minuti da uno scudetto che sarebbe stato ampiamente meritato. Ora però bisogna ripartire, considerando le ottime qualità morali e tecniche della squadra. E sperando di poter riuscire nell’impresa di riconquistare questo agognato scudetto che oramai manca da tantissimi anni.

Ancelotti può dare priorità alle coppe secondo te, tralasciando un pochino il campionato?
Il girone di Champions è sicuramente tosto; passare il turno sarebbe già un grandissimo risultato. Lo scorso anno con Sarri c’è stato un patto scudetto, cosa che non penso abbia mai fatto Ancelotti. Lui ha una rosa valida per giocarsi tutte le competizioni, nonostante il turnover; è un tecnico che ambisce ad andare avanti sempre e ovunque. Penso si possa essere competitivi in campionato e cercare di andare il più avanti possibile nelle coppe.

Tu hai giocato anche a Bari: come valuti questa scelta di De Laurentiis di acquistare la società pugliese per provare a rilanciarla nel calcio che conta?
La leggo in una sola maniera: De Laurentiis è un imprenditore e ha capito che Bari è un grandissima piazza. Penso abbia fiutato l’affare e ora voglia provare a riportare la squadra dove merita, in una categoria superiore rispetto alla Serie D. È una città gloriosa con un bacino d’utenza importante; un po’ come nel 2004 con il Napoli credo possa ripercorrere una strada vincente.

Ultimissima domanda per chiudere: sei stato un grande terzino sinistro. Credi che Ghoulam – in procinto di tornare dopo l’infortunio – possa trovare spazio con Mario Rui in quel ruolo, considerando anche la possibilità di adattare Hysaj o schierare Luperto?
Innanzitutto auguriamo a Ghoulam di tornare il prima possibile; prima dell’infortunio era uno dei migliori terzini in circolazione. Ora bisogna vedere come rientrerà sia a livello fisico che psicologico. Sicuramente se dovesse stare bene a Napoli può dare tanto. Mario Rui sta facendo bene, magari Ghoulam rientrerà piano per poi tornare l’anno prossimo a piego regime. In quella posizione abbiamo anche Luperto che sta facendo benissimo, Ancelotti gli avrà fatto capire di voler puntare su di lui, avendo anche la tranquillità di poter adattare Hysaj a sinistra. Tutto questo grazie ad un tecnico camaleontico, capace di valorizzare tutti i giocatori a disposizione, facendoli rendere al meglio in qualsiasi posizione vengano utilizzati.

Grazie Nicola, è stato un piacere
Grazie a voi. Un abbraccio a tutti e buona giornata!

 

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