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DOMENICA 19 APRILE 2020 - SERIE A

CORONAVIRUS, PRONTO IL PROTOCOLLO PER LA RIPRESA DEGLI ALLENAMENTI: MERCOLEDÌ LA DISCUSSIONE CON IL MINISTRO SPADAFORA


La Commissione medico-scientifica della Federcalcio ha elaborato ieri il documento consegnandolo ai Ministri di Sport e Salute


 
     
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A cura di: Maria Villani
Fonte: SKY Sport

Quarantasette pagine divise in due documenti, da 32 e 15 l’uno: ecco come è composto il protocollo che la Commissione medico-scientifica della Federcalcio  ha elaborato e consegnato ieri ai Ministri dello Sport e della Salute, Spadafora e Speranza, contenente le norme di condotta che le squadre di calcio si impegnerebbero a seguire per la ripresa graduale degli allenamenti. Un documento che mercoledì sarà discusso dal ministro Spadafora con tutte le componenti del mondo del calcio: quel giorno potrebbe essere ufficializzato il 4 maggio come data per la ripresa degli allenamenti.


Una premessa importante: le indicazioni del documento hanno lo scopo di “ridurre al minimo il rischio di contagio”, precisando che in attesa di un vaccino non esiste ancora il “rischio zero”. Ne consegue che tali indicazioni non autorizzano di per sé la ripresa degli allenamenti, che sarà decisa soltanto dal Governo.

Altra premessa importante: il protocollo prende in considerazione il nuovo inizio degli allenamenti, e non parla mai di partite o di possibile ripresa del campionato. Nella sua prima parte, il documento è composto dagli esami che i giocatori dovranno sostenere prima di entrare in ritiro, cioè 3-4 giorni prima. Saranno divisi in 3 gruppi (detti A, B e C):  quello dei guariti da coronavirus, quello dei guariti dopo "malattia lieve" e quello dei giocatori con anamnesi negativa (mai risultati positivi).

Nei 3-4 giorni precedenti all'inizio del ritiro verrà fatto uno screening accurato, con anamnesi, visite cliniche e tampone.Per i "guariti" da coronavirus non sarà necessario il tampone. Si considera "guarito" chi ha risolto i sintomi dell'infezione ed è risultato negativo in due test consecutivi", specifica il protocollo.Altri esami specifici effettuati in questa fase saranno ECG (elettrocardiogramma), spirografia (registrazione grafica dei movimenti respiratori per la valutazione della capacità respiratoria) e l'analisi di diversi valori del sangue.

Sempre in questa fase, in caso di soggetti positivi o dubbi, si procederà con l'allontanamento e l'isolamento, con conseguente terapia.

Per i "guariti", che appartengono ai gruppi A e B, questo l'elenco degli esami previsti nei giorni dello screening pre-ritiro.

Si andranno a ricercare possibili danni o complicazioni a livello polmonare con test specifici.

Ma non solo: anche il cuore sarà soggetto a esami specifici, dato che diversi studi hanno evidenziato l'interessamento cardiaco nei malati di coronavirus."Il 25% dei casi critici hanno un danno miocardico", riporta il protocollo.

 

Si arriva così alla fase del ritiro. Le indicazioni di base per poter procedere sono molto rigide: controlli costanti giornalieri (quello della temperatura, innanzitutto), norme di comportamento da seguire alla lettera, sanificazione periodica degli ambienti.

La fase di ritiro prevede 3 settimane in tutto. La prima non prevederà allenamenti veri e propri, ma preparazione atletica e tecnica individuale. Niente partitelle, ovviamente; in campo e in palestra ci si allena a piccoli gruppi, con la distanza di almeno 2 m sempre mantenuta.

Distanza da mantenere  anche negli spogliatoi e a tavola, con i pasti organizzati a self-service. Inoltre i giocatori alloggeranno in stanze singole e faranno anche la doccia in stanza.Le successive due settimane sono quelle di una lenta ripresa e di un graduale ritorno alla normalità fino alle partitelle, con un lavoro più specifico. Per il resto però le indicazioni di base relative alle distanze nei luoghi comuni o all'uso delle mascherine restano identiche.Previste anche delle indicazioni in caso di giocatori rientrati dall’estero o che hanno avuto contatti con positivi: nel loro caso è previsto l'isolamento fiduciario prima dello screening.E in caso venisse trovato un positivo o un sospetto positivo? Il protocollo è rigidissimo e prevede l'isolamento in caso di sospetto, e la sospensione dell'allenamento di gruppo, fino alla ripetizione dei test da parte di tutti gli altri componenti, in caso di una positività conclamata.

Tra le pagine del protocollo ci sono anche quelle dedicate alla spiegazione di alcune norme di base e di concetti con cui ci confrontiamo quotidianamente, da quello di sanificazione a quello di "dispositivo di protezione individuale".

In un allegato, sono illustrati anche i vari tipi di mascherina.