Due parole ai suoi, alla squadra, senza girarci troppo intorno: prendiamoci la Coppa Italia, ragazzi, proviamoci. E sebbene in certe occasioni la formula classica e opportuna sarebbe, il patto della coppa, in questo caso la formula che meglio rendere l’idea è probabilmente: l’urlo di Rino. Sì, la carica di Gattuso e dei giocatori nel corso di una chiacchierata di gruppo a ridosso dell'allenamento, informale. Ovvero: nessuna riunione ingessata e neanche piani di battaglia studiati a tavolino al cospetto dei dirigenti. Macché: piuttosto il ruggito di un leone, perché Gattuso è un leone e un trascinatore assoluto, che in un clic ha conquistato completamente la fiducia e la stima di una squadra pronta a fare qualsiasi cosa per lui e con lui.
Sia chiaro: il calcio è un po’ come l’amore, tutto può cambiare in un istante e forse anche meno, però in questo preciso momento storico le cose nel Napoli vanno esattamente così. Tutti per uno, tutti per Rino: una grinta pazzesca sin dal primo allenamento individuale che inevitabilmente è sfociata nel grande obiettivo. Nel desiderio, nella fame della prima vittoria della sua carriera dopo aver sfiorato la Supercoppa 2019: prendiamoci la Coppa Italia, proviamoci. Gattuso ha chiamato, sì, e ora la squadra dovrà rispondere: prima l’Inter e poi chissà. O la Juve o il suo Milan, poco importa. Piuttosto contano le idee chiare: e gli azzurri, a quanto pare, le hanno eccome.
E allora, pronti: la missione Coppa Italia è cominciata. Ricominciata, per la precisione, considerando che il Napoli ha già superato il primo ostacolo: Inter battuta per 1-0 a San Siro nella semifinale d'andata, una vita fa, e ora Inter attesa in un San Paolo senza pubblico ma pieno di speranze. Ogni singolo abitante del pianeta azzurro, inutile negarlo, crede fermamente nella possibilità di conquistare la Coppa.