A cura di: Claudio Donato
Fonte: Napolicalcionews
Ecco come Bucchi ha analizzato la sconfitta casalinga contro l’Ascoli: “I dati della gara sono clamorosi: possesso palla, flussi e volume di gioco. Dobbiamo concretizzare di più. Ho visto un primo tempo giocato bene, ci manca sempre la stoccata che mette l’avversario nell’angolo. In questo modo gli diamo sempre la possibilità di riprendersi. E’ un difetto che ci portiamo dietro. Sapevamo che l’Ascoli fosse una squadra fisica e abbiamo cercato di muovere palla velocemente con cambi di gioco e conclusioni repentine".
"Nella ripresa siamo incappati nei nostri quindici minuti maledetti. Su 13 gol subiti, 8 li abbiamo presi nel secondo tempo. E’ come se facessimo fatica a rientrare subito in gara. Dobbiamo essere più bravi a creare occasioni da gol e sfruttarle, ma bisogna essere anche più incisivi sui corner con i nostri saltatori. Per la mole di gioco che produciamo si concretizza poco".
"L’Ascoli - prosegue il tecnico - è la squadra che mi aspettavo, fa della compattezza la sua arma migliore. Cerca di sfruttare gli episodi, soprattutto i calci piazzati. Sono bravi anche nella perdita di tempo, ma questo non è un demerito loro, ma una nostra pecca. Concedono poco. Me li aspettavo così. In genere chi gioca contro di noi è sempre molto abbottonato. Quindi, in questi casi, si cerca sempre di aggirare la manovra sulle corsie esterne".
"A volte si vuole tutto e subito, ma bisogna essere più razionali. Spesso si è un po’ arruffoni. Quando mettiamo un cross in mezzo lo dobbiamo fare con il tempo giusto e in maniera tagliata. Poi ci sono anche le capacità individuali di leggere l’azione, di anticipare l’avversario e cercare il guizzo giusto. Il primo gol è venuto da un’azione preparata, dove Buonaiuto ha fatto quel tipo di giocata".
"Sul fatto di gestire meglio la frenesia, diciamo che è uno dei tanti lati da limare. E’ ovvio che quando si è in campo ci sono diverse situazioni e magari si cerca il passaggio affrettato, facendo aumentare il margine di errore. In poco tempo credo che sia difficile avere una mentalità vincente, tale da consentirti di fare diverse cose: dalla gestione della gara al mantenere la lucidità in tutto l’arco dell’incontro. Se riuscisse tutto bene ci sarebbero squadre a punteggio pieno. Si provano delle cose che a volte riescono bene e altre no. Ci sono molte situazioni dove dobbiamo crescere: nella malizia ad esempio. Prendiamo poche punizione dal limite, quando c’è una trattenuta non cadiamo. Bisogna essere più smaliziati”.
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