A cura di: Maria Felicia Rosaria Del Pennino
Fonte: TMW
“Mentre scriviamo brucia Notre Dame e c’è davvero poco da ridere. Qualcuno fa grassa ironia “in fondo non è morto nessuno!”. Ah, pisquani, quanta pochezza. Brucia Notre Dame e noi siam qui a parlare di pallone, del resto di arte capiamo nulla, ma che fastidio accendere la tv e vedere le fiamme che mangiano la storia, poi cambiare canale e imbattersi nel Grande Fratello e alla fine non capire quale sia il danno maggiore inflitto alla civiltà.
Ma qui si scrive di calcio, questa volta con parecchia amarezza e non ci possiamo fare nulla.
E due parole le spendiamo anche per il Napoli e per Ancelotti, bastonato nel post-Arsenal perché “se esce dall’Europa League ha toppato la stagione”. E sì, è vero, non ci sarebbe decisamente nulla da festeggiare, ma fa specie che ci sia chi parla di fallimento nonostante a inizio stagione avesse indicato la squadra di De Laurentiis come quinta forza del campionato (le cosiddette “griglie di partenza”, più o meno tutte dicevano così, controllate pure).
E allora Carletto dovrebbe fare autocritica, ma anche molti di noi (e comunque giovedì al San Paolo sarà vera battaglia…).
Fine. Pare che a Notre Dame abbiano salvato le opere d’arte. Tutte o quasi. Pare che siano stati i pompieri. Eroici, come sempre (Twitter: @FBiasin).
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