A cura di: Maria Villani
Fonte: Napolicalcionews
Roberto Baronio, allenatore della Primavera del Napoli, è intervenuto a Radio Goal su Radio Kiss Kiss Napoli.
“Meritatissimo esordio per Gianluca Gaetano in Serie A. parlo da allenatore della Primavera, sono molto felice anche perché il mio lavoro è anche quello di cercare di migliorare questi ragazzi per portarne il più possibile in prima squadra. Spesso vanno ad allenarsi con loro e fortunatamente per Gianluca, dopo l’esordio in Coppa Italia col Sassuolo, è arrivato anche quello in campionato con la SPAL. Siamo tutti contenti per lui: sarà un giorno che ricorderà a vita come io ricordo il mio di esordio il 5 aprile 1995. Purtroppo ricorderà questa data anche per una brutta notizia, la perdita della nonna... per la società è un talento coltivato negli anni, adesso è sbocciato e speriamo che renda i frutti dovuti al Napoli.
Il ruolo in cui Gaetano può dare il massimo? La posizione in cui è entrato ieri a Ferrara gli è più congeniale, dietro alla punta, in un modulo come il 4 3 3 può essere punta esterna con compiti diversi da esterno puro. La sua zona di campo deve essere al centro dell’attenzione, la finalizzazione deve passare per lui, non è un trequarti e basta. Può fare l’attaccante, non da prima punta ma da affiancarsi ad un altro. Ha tutte le qualità per giocare ad alti livelli. Ho sempre detto che se lui non fa il giocatore ad alti livelli è solo colpa sua: talenti del genere se ne vedono pochi.
Ho avuto la fortuna di allenare due anni in Nazionale: Cutrone, Zaniolo, Menegoni a Pescara, Pinamonti, Tuminello, tanti giocatori… riconosco il talento e Gianluca ha un talento che tutti questi giocatori, ad esempio Zaniolo, non hanno. Hanno altre caratteristiche, grandi giocatori ma il talento di Gianluca non ce l’hanno. Al momento giocano in Serie A perché il talento non basta, hanno una testa sulle spalle, più avanti rispetto a un ragazzo di 19 anni; Gianluca che ancora non ha giocato, dovrà migliorare anche questo aspetto. Il talento è indiscutibile.
Una sola mia presenza in Nazionale? Adesso provo a fare questo lavoro di allenatore e trasmetto ai ragazzi gli insegnamenti dei miei allenatori ed anche la mia esperienza personale: gli errori che ho commesso. Nel calcio la cosa fondamentale è la testa che è tutto. Campioni del mondo sono diventati giocatori come Andrea Pirlo, non solo talenti quindi, con tecnica sopraffina, ma anche un Gennaro Gattuso che la tecnica non l’aveva. La differenza la fa la testa. Cerco di inculcare questo ai ragazzi, devono migliorare lì prima di tutto. È tra i consigli che do a Gianluca in Primavera, come al resto dei ragazzi per il loro futuro. Il fatto che abbia collezionato una sola presenza in Nazionale è un po’ perché erano tempi diversi e scalfire un blocco importante a centrocampo con Di Biagio, Conte, Albertini era davvero difficile, totalmente l’opposto di ora che basta fare un mezzo campionato positivo in Primavera e qualche presenza in Serie A per essere convocato in uno stage. Sono cambiati totalmente i tempi. Ho sicuramente dei demeriti per la mia carriera, so dove ho sbagliato e facendo questo nuovo lavoro cerco di non far sbagliare i ragazzi, almeno di farli sbagliare il meno possibile soprattutto a livello mentale.
Come è lavorare con Ancelotti? Spesso vado ad assistere agli allenamenti della prima squadra e non avevo dubbi sul professionista, il livello umano, tecnico; la carriera parla per lui. È piacevole star vicino a loro, allo staff completo: respiri aria importante di chi sa di calcio e nella mia poca esperienza cerco di rubare il più possibile perché anche l’occhio vuole la sua parte. Dove non si può arrivare con dei segreti che gli allenatori non ti diranno mai, con il nostro occhio cerchiamo di rubare il più possibile. È una bellissima esperienza comunque.
Se Zedadka è pronto per una esperienza tra i professionisti? Karim è arrivato quest’anno da svincolato dal Nizza; è stata una grande operazione, merito al Napoli e a Grava che lo aveva osservato già un anno fa in un provino. Bravo a portarlo qui. È un giocatore che sta facendo bene, seguito dalla prima squadra ed è uno che va sempre ad allenarsi con loro, un prospetto che può far comodo alla prima squadra, non so se nell’immediato o nel futuro, tra i giovani ci fa comodo, per la prima squadra magari dovrà lavorare ancora un po’.
Meglio portare Gaetano in ritiro con la prima squadra o meglio un prestito in A o B? Non ho idea del suo futuro. Come suo allenatore ed amico posso solo augurargli il meglio. Non conosco i programmi di Giuntoli e dello staff tecnico, non so se lo terranno o lo manderanno in prestito.
Tonali? Lo ho allenato nella Primavera 2 col Brescia poi è passato in prima squadra, adesso fa il play davanti alla difesa con una situazione che gli è stata un po’ creata intorno. Lui è molto bravo ad immedesimarsi in quel ruolo e ora tutti lo vedono come l’erede di Pirlo. Scomodare però il numero uno in quel ruolo è un po’ esagerato. Di sicuro ha grandi qualità, può fare tutti i ruoli del centrocampo: avendolo allenato ne conosco le qualità e adesso si sta specializzando molto bene in quello. Penso sia destinato a rimanere ben poco a Brescia, ben presto arriverà qualche big a portarselo via”.
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