A cura di: Maria Villani
Fonte: Napolicalcionews
Mattia Grassani, avvocato del Calcio Napoli, è intervenuto a Radio Goal su Radio Kiss Kiss Napoli:
“Questo deferimento è arrivato in maniera del tutto inaspettata, ovviamente merita il massimo rispetto e risposta nelle sedi opportune, alias il tribunale federale nazionale. Leggere i passaggi però in cui si parla di comportamenti non opportuni, frequentazioni con soggetti colpiti da sentenze penali o erogazioni di due biglietti omaggio, questo per determinare un deferimento così pesante nei confronti di due tesserati ci sembrano francamente delle motivazioni totalmente insufficienti, a meno che quindi non ci siano dei comportamenti consapevolmente certificati e volontariamente dediti alla frequenza di tali soggetti… nella vita privata ognuno può frequentare chiunque, poi risponderà alle leggi dello Stato e poi bisognerà dimostrare che se io vado una sera a mangiare con qualcuno al tavolo e questo qualcuno è stato condannato, io sono disciplinarmente sanzionabile. ‘Disciplinarmente perché’, questo è il tema della domanda che noi rivolgeremo alla Procura federale in dipartimento. Disciplinarmente che cosa ho violato e quali comportamenti nella vita privata ho violato al di fuori di qualunque controllo da parte della società. Non dimentichiamo che i calciatori professionistici hanno degli obblighi, ma nel momento in cui dismettono la divisa sportiva quando questi ‘off’ frequentano città e realtà complesse, pensare che la società possa controllare e rispondere per noi è una grossa forzatura dalla quale noi ci difenderemo. Nei limiti del lecito un calciatore fa quel che vuole; non torniamo alla memoria quando il più grande calciatore a Napoli si faceva fotografare ‘in compagnia di’, torniamo invece alla realtà dei tempi nostri e calandoci nella realtà di questo deferimento, certamente il Napoli ha da spendere anche una modalità di gestione dei rapporti con i suoi calciatori che è all’avanguardia. Il codice etico: il presidente De Laurentiis è fin troppo attento a queste situazioni, quasi maniacale nella regolamentazione della vita privata dei giocatori, ma ci sono dei limiti, i giocatori non possono essere seguiti, pedinati e sanzionati se escono con tizio o con caio, assolutamente questo è contrario alle leggi dello Stato che vengono prima delle norme sportive. Pertanto crediamo che questo tipo di attenzione da parte del Napoli che accompagna ogni rapporto con i propri tesserati: calciatori, allenatori, direttori, massaggiatori rispetto alla vincolatività di regole molto molto complesse, il codice etico è quasi un libro, dimostra ulteriormente la sensibilità che il presidente De Laurentiis ha rispetto a queste situazioni. Oggi ritrovarsi deferiti proprio per quei fatti, francamente suona anche come beffa e ribadisco forti della verità dei fatti e convinti delle nostre ragioni, andremo a difenderci davanti al tribunale nazionale. Cosa comporta il deferimento? Il deferimento equivale al rinvio a giudizio alla scelta della procura federale, dopo un’indagine, ed è opportuno sottolinearlo, questa è un’indagine che ha avuto origini antiche in cui ci sono state audizioni e interrogatori di moltissimi tesserati della SSC Napoli e quindi al termine di questo percorso la procura federale aveva due possibilità: o richiedere l’archiviazione, che era la soluzione da noi assolutamente sperata ed auspicata, oppure deferire. Entro giorni il tribunale federale nazionale convocherà l’udienza nel quale andrà in scena il vero e proprio dibattimento con la procura federale che farà le sue richieste sanzionatorie nei confronti del club e dei suoi tesserati o ex tesserati e la difesa che invece resisterà alle richieste della procura federale. Che tipo di sanzione? Domanda da 1 milione di dollari… trattandosi di un caso mai verificatosi praticamente, non me la sento e non ritengo infatti di equiparare questa procedimento a quello che ha visto coinvolta la Juventus e di alcuni suoi tesserati, sono due cose distinte e separate. Essendoci di fatto nessun precedente e quindi quasi un caso unico rispondo che a) anche noi siamo in dipartimento quando la procura federale presenterà le sue conclusioni; b) conoscere quali saranno le richieste della procura. Il range è molto molto ampio perché non ci sono minimi e massimi ma un ‘di volta in volta’. L’organo che conduce l’accusa, la procura federale, può modulare la richiesta sanzionatoria in base al caso di specie. In questo caso noi aspettiamo che sia la procura federale a fare la prima mossa perché nel deferimento non è già quantificata la richiesta da parte dell’accusa. Ci risentiremo poco prima della fine di giugno, la fissazione dell’udienza da parte del tribunale federale nazionale, anche quella sarà una occasione nella quale aggiornare la situazione”.
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