TORNA IN HOMESOCIETA'SQUADRASTAGIONECalciomercatoSTATISTICHECONTATTI



SABATO 19 GENNAIO 2019 - INTERVISTE

AVV. GRASSANI: “KOULIBALY, APPLAUSO SCATENATO DAI CONTINUI INSULTI: MESSAGGIO NON COLTO DALLA CORTE”


Il giocatore in udienza ha spiegato quello che ha provato: vergogna e paura


 
     
0


A cura di: Maria Villani
Fonte: Napolicalcionews

L’Avv. Mattia Grassani, legale del Calcio Napoli, è intervenuto a Radio Goal su Radio Kiss Kiss Napoli:

Si riparte dopo la sentenza, dopo un dibattito tranquillo nel quale abbiamo esposto le nostre sensazioni dal punto di vista umano e non. Mazzoleni non ha fatto cenno alcuno di quanto occorso al minuto 80 di Inter-Napoli, alias applausi, fallo ma anche cori razzisti provenienti dalla maggioranza degli spalti del Meazza. Questo ha scatenato l’applauso che in caso contrario non ci sarebbe mai stato. Sembrava che la Corte avesse captato questo messaggio, questa concatenazione di fatti, ecco perché abbiamo lasciato l’aula convinti della condivisione di questo messaggio. Invece poi in sentenza leggiamo che applauso, fallo e ammonizione sono strettamente concatenati, mentre chi è stato più danneggiato in tutto questo è stato proprio Koulibaly. Eravamo usciti con fiducia ed ottimismo, avevamo avuto l’impressione che fosse stata compresa l’eccezionalità. De Laurentiis si è alterato e parecchio, perché non era prevista una conclusione come questa. La sua linea è molto dura: non può finire così e far tornare tutto come era prima; il Meazza è stato pesantemente sanzionato. Koulibaly, che ho incontrato di persona per la prima volta soltanto ieri, ha discusso per 10 minuti, nei tempi previsti. Il giocatore ha fatto menzione che la preparazione di una partita si compone di un fattore tecnico ed uno mentale; consapevoli che in taluni campi ci possono essere degli atteggiamenti particolari da parte della tifoseria, ci si va indossando una ‘corazza’ che isoli dall’esterno. Questa cosa a S. Siro non era mai stata necessaria, in quanto problematiche come questa non si erano mai verificate in precedenza, cosa sottolineata da lui personalmente; era andato a Milano non preparato mentalmente. Sentirsi quindi inondato da quei ‘buuuh’ ogniqualvolta toccava palla, lo ha fatto sentire pieno di vergogna. Un altro momento speciale è stato quando ha raccontato di quando ha dovuto spiegare l’accaduto a sua madre e ai suoi amici, sul perché aveva compiuto quel gesto. Il ragazzo ha parlato di paura di cosa dire alla madre”.