A cura di: Alfonso Palumbo
Fonte: La Repubblica
La misura deve essere piena, quella della pazienza, s’intende. Basta con i sorrisi a cui don Rafè aveva abituato squadra ed addetti ai lavori; a nove mesi dalla partenza del nuovo Napoli, il tecnico spagnolo è stufo di tollerare gli alti e bassi e l’autolesionismo della sua squadra e mette tutti sotto esame. Dalla carota al bastone, quindi, per evitare che i calciatori vadano in vacanza prima del dovuto, e, da questo momento in poi, chi sbaglia paga.
Nel presente, per il futuro. Nelle ultime 4 gare Benitez valuterà chi è da Napoli e continuerà a far parte del progetto, e chi, invece, sarà destinato a vestire altre casacche. L’aver battuto le grandi del nostro campionato e le grandi d’Europa ha fatto sì che il Napoli si illudesse di essere ormai competitivo ad alti livelli, tanto che l’aver subito delle battute d’arresto inaspettate, deve aver fatto credere a molti dei protagonisti (sbagliando) di poter superare il problema con un minimo di concentrazione in più.
“Ne abbiamo parlato tanto tra d noi, nello spogliatoio” – ha detto il tecnico – “ma non è servito”. E’ per questo che adesso ha deciso di passare alla tolleranza zero. “In qualsiasi lavoro se un altro è più bravo di te, ti porta via il posto, quindi…” Sarà questo il modus-operandi per il futuro. “Mi aspetto segnali importanti da qui alla fine” – ha continuato il trainer iberico - “con la Fiorentina le motivazioni verranno da sole, ma ci sono altre gare…“. Inter, Cagliari, Sampdoria e Verona, sono queste le gare da cuiBenitez si aspetta le risposte che cerca e, nonostante il terzo posto sia quasi matematicamente sicuro, vuole un gran finale di campionato
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