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LUNEDÌ 21 MAGGIO 2018 - INTERVISTE

AUDIO - MAGGIO: “GRAZIE NAPOLI PER QUESTI 10 ANNI; SCUDETTO? DOPO TORINO CI CREDEVAMO DAVVERO!”


Sentire mio figlio parlare napoletano mi rende orgoglioso


 
     
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A cura di: Maria Villani
Fonte: Napolicalcionews.it

Christian Maggio è intervenuto in esclusiva a Radio Goal su Radio Kiss Kiss Napoli:

“Ieri è stata difficile, una giornata che resterà nel mio cuore, viviamo di emozioni, mio figlio e mia moglie li ho visti felici e contenti e per me è il più bel regalo dei tifosi azzurri, li ringrazierò a vita per questa giornata indimenticabile. Ero commosso, mi sono passate tantissime cose per la testa in quei momenti e non nego che ho pensato a quel che ho fatto e passato in questi 10 anni, mentre aspettavo mio figlio pensavo a quanto avevo fatto di positivo. Si va avanti e si guarda al futuro, poi è arrivato mio figlio e sono partito di corsa dai miei tifosi, unici come sempre che mi hanno regalato una giornata indimenticabile. È una stagione che fa male per come si è conclusa, tanti campionati si vincono con 85 punti e noi con 91 non abbiam vinto, è stato qualcosa di incredibile ma anche la Juve ha fatto qualcosa in più, ma siamo anche noi nella storia con il record di punti. Dopo Torino eravamo molto fiduciosi di portare a casa questo fantastico scudetto, c’è tanto rammarico ma 91 punti non sono una cosa normale, è un qualcosa di extraterrestre. Ci tenevamo tutti a questo scudetto. Cosa è successo a Firenze? Non so, magari abbiamo perso anche altre partite e giocando il giorno dopo la Juve inconsciamente siamo stati meno sereni di prima, conoscevamo la forza della Juve. Dispiace ripeto perché ci avevamo veramente creduto, tanto rammarico ma dobbiamo ripartire da questo e tra un anno chi ci sarà farà ancora meglio. Il futuro di Sarri? Non so, fino a una settimana fa non ero molto fiducioso ma con il tempo c’è stato un avvicinamento con il presidente e tutti pensiamo possa restare, quello che vuol fare lo sa solo lui e a Napoli ha fatto cose fantastiche, i tifosi gli vogliono bene. Per me il ciclo può continuare, basta qualche acquisto fatto bene per fare ancor meglio. Io arrabbiato per non essere entrato in campo ieri? No, sono sempre stato onesto, non posso negare di aver provato un po’ di delusione, ci tenevo a chiudere nel miglior modo possibile, doveva andare così ma non c’è rimorso, solo un po’ di delusione che fa parte della vita. Sarri ha voluto chiudere con i giocatori che riteneva più importanti. Cosa mi ha insegnato Napoli? Tantissimo, sono cresciuto come persona e ho aperto gli occhi su tanti punti di vista; mio figlio parla napoletano e ne sono orgoglioso, so che lui sta bene. Noi facciamo una vita sotto i riflettori e non guardiamo a tante cose ma vedere la mia famiglia star bene mi ricolma di gioia. È una città difficile Napoli ma ti dà tanto, non posso far altro che ringraziarla per questi 10 anni vissuti intensamente e pienamente. Ho un carattere chiuso e Napoli mi ha fatto sciogliere parecchio. Messaggi per me? Non fatemi piangere! Il mio futuro? Vorrei continuare a giocare, mi ritengo ancora un giocatore sano e per almeno 2 anni spero di giocare, poi da grande si vedrà. Vorrei allenare i bambini, c’è bisogno di far crescere i ragazzi, questo è un mio progetto se non sarà questo sarà qualcos’altro. Spero di restare nell’ambito sportivo, la mia passione. Io al Toro con Mazzarri? No, ora non ho ancora nulla di ufficiale e non è neanche detto che vada via da Napoli. ieri è stato il momento dei saluti ed adesso resto aperto a 360° e spero di trovare la soluzione migliore per me e la mia famiglia. La gente mi ama? Non avevo dubbi, lo scudetto è questo, in questi 10 anni vuol dire che ho fatto bene, non posso piacere a tutti ma nel bene o nel male ho lasciato un segno a questi tifosi. Vittorie ed emozioni? La prima coppa Italia. Non arrivava da diversi anni, poi giocarla contro la Juve a Roma è stata una emozione unica, ogni momento di quella serata, come le successive Coppe del 2014. Sono trofei che hanno un valore e significato importante e me li porterò dentro di me per sempre. Reja, Donadoni, Mazzarri, Benitez e Sarri? Ogni allenatore ha dato un insegnamento diverso. Mazzarri lo conoscevo dalla Samp e qui ho fatto anni importanti, abbiamo rasentato la consacrazione. Benitez è un uomo molto colto, sapeva il fatto suo e metteva tutti in riga nel senso buono gestendo bene il gruppo. Con Sarri non ho avuto un grandissimo rapporto ma è di gran qualità, difficilmente si trovano allenatori del genere. Davvero peccato non aver vinto, speriamo rimanga e faccia ancor meglio. Un anno di contratto da giocatore e poi nell’organico a Napoli? Non so, bisogna valutare tante cose, mi piacerebbe ma vanno anche visti i progetti e tanto altro. Non c’entra solo la città e la famiglia ma anche lavoro e tanto altro che va valutato. Sono rimasto volentieri per 10 anni ma un po’ di conti vanno fatti e in questi giorni li farò. Il mio messaggio ai tifosi? Grazie, grazie, grazie, grazie, grazie e ancora grazie per 10 volte per questi anni passati con voi dove mi sono sentito a casa, siamo orgogliosi di essere stati qui, la vita va avanti e bisogna guardare al futuro con positività e allegria. Resterete sempre nel mio cuore, siete fantastici e so che mi accoglierete sempre come avete fatto ieri, vi abbraccio e come sempre forza NAPOLI!”.