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SABATO 6 MAGGIO 2017 - EDITORIALE

A NAPOLI ANCHE LE PIETRE SI AMANO!


La violenza si vince soltanto con l'amore. L'esempio di Antonella Leardi


 
     
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A cura di: Domenico Fontanella
Fonte: napolicalcionews

Dopo 3 anni dalla tragica sera nella quale fu accoltellato il povero Ciro Esposito, gli episodi di razzismo negli stadi nei confronti dei napoletani non sono affatto diminuiti. L'ultimo gratuito attacco é stato addirittura perpetrato dai meridionalissimi tifosi foggiani.

Come sempre, tuttavia, i napoletani reagiscono all'odio con l'amore. Significativo, al riguardo, è il messaggio di pace che ha sempre veicolato, fin dai primissimi giorni dal tragico evento che vide coinvolto il figlio, la super mamma napoletana Antonella Leardi. D'altronde, Napoli è sempre stata la patria dell'amore. Come ebbe modo di scrivere l'indimenticata Matilde Serao: "A Napoli, anche le pietre si amano!".
 
La fondatrice de "il Mattino", nelle sue "Leggende napoletane", parló ad esempio dell'amore del giovane Posillipo per la bella Nisida. Un'amore mai corrisposto da quest'ultima, così, il sofferente giovinetto, per sfuggire alla vista dell'insensibile amata che viveva di faccia a lui, decise di togliersi la vita precipitandosi nel mare. Il fato, però, decise diversamente: per una sorta di legge del contrappasso, Posillipo fu trasformato in un poggio bellissimo destinato ad ospitare le gioconde brigate; Nisida fu trasformata in uno scoglio destinato ad albergare gli omicidi e i ladri condannati all'eterna prigionia.
 
La scrittrice partenopea descrisse poi l'amore di un importante signore di Napoli, Vesuvio, ed una fanciulla appartenente alla nobile famiglia Capri. Le due famiglie erano però nemiche, per cui la fanciulla  venne fatta imbarcare su una feluca per allontanarla, per sempre, dal giovane innamorato. Durante il tragitto, ella decise di togliersi la vita gettandosi in mare, ma il destino volle che si trasformasse nell'isola azzurra e verdeggiante che tutti conoscono. Quando il giovane Vesuvio seppe della triste notizia, cominció a versare lacrime di fuoco fino a divenire un monte capace di eruttare fuoco eterno d'amore. Ancora oggi, i due sono l'uno di fronte all'altro.
 
Tornando alle vicissitudini da stadio, il miglior modo per rispondere ai beceri insulti settimanali è quello di lasciar parlare le pietre di Napoli, compreso il Vesuvio tanto invocato dagli offensori... tanto le pietre di Napoli sanno solo amare!